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Agosto 1990: Tartarguhe, auto, cazzotti e onde alfa | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Ad agosto del 1990, Namco porta in sala giochi Final Lap 2, gioco di guida arcade sviluppato sull'hardware Namco System 2 che, come già l'originale di tre anni prima, permette il multiplayer fino a un massimo di otto partecipanti, grazie all'opzione per collegare tra loro i cabinati. Il modello rimane sostanzialmente quello inaugurato da Pole Position nel 1982 e si sviluppa lungo quattro tracciati internazionali, proponendo un gioco che si rivela fin da subito campione d'incassi.

Se in Giappone domina la Formula 1, la grande novità delle sale giochi americane è il picchiaduro Pit Fighter, uno fra i primi videogiochi a poter vantare (?) l’utilizzo di grafica “digitalizzata”. Vero e proprio precursore di Mortal Kombat, il gioco di Atari si focalizza sulle risse in arena e viene accolto da pareri discordanti. Questo non gli impedirà di riscuotere un buon successo ed essere convertito su qualsiasi piattaforma possibile e immaginabile. Lo ha ricordato oggi Raffaello Rusconi.

Sul fronte delle uscite casalinghe, il primo di agosto del 1990 vede la luce Alpha Waves, gioco bizzarro e dallo stile assolutamente astratto, che mescola meccaniche da platform con una struttura da esplorazione di labirinti. Pubblicato su Atari ST ma poi convertito su Amiga e PC (con quest’ultima versione curata dal Frédérick Raynal che andrà poi a creare Alone in the Dark), Alpha Waves si rivela anche piuttosto innovativo sul piano della grafica 3D. Ma al di là delle innovazioni tecnologiche, è soprattutto la sua natura surreale e fuori di testa ad affascinare critica e pubblico dell’epoca.

Infine, il 17 agosto 1990 Konami porta finalmente sui NES europei Teenage Mutant Ninja Turtles, gioco d’azione, avventura e piattaforme a scorrimento orizzontale che non ha nulla a che vedere con il picchiaduro a scorrimento pubblicato dalla stessa Konami in sala giochi un anno prima (più o meno in contemporanea all’uscita sui Famicom giapponesi della produzione “casalinga”). Nel gioco si controllano le quattro tartarughe alternando sezioni in cui ci si muove su una mappa a quelle più d’azione, e a scorrimento orizzontale, ambientate negli interni. Teenage Mutant Hero Turtles (questo il titolo occidentale, perché i ninja sono violenti e fanno la cacca) verrà convertito su vari altri formati, con le versioni Amiga e PC particolarmente famigerate, perché impossibili da completare senza usare cheat o glitch.