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Vita, (ancora non) morte e miracoli di Lord British | Librodrome

Attenzione, in questa rubrica si parla di cultura. Niente di strepitoso, o che ci farà mai vincere il Pulitzer, ma è meglio avvertire, perché sappiamo che siete persone impressionabili. E tratteremo anche dei libri. Sì, quelle cose che all’Ikea utilizzano per rendere più accattivanti le Billy. E anche le Expedit. Ma solo libri che hanno in qualche modo a che fare coi videogiochi eh! Per tutti gli altri, c’è quell’altra rubrica.

Come tanti sviluppatori nati professionalmente negli anni Ottanta, Richard Garriott ha iniziato la sua carriera nel mondo dei videogiochi quasi per caso, sicuramente per sfizio e passione, mettendosi a pasticciare con i personal computer che iniziavano a diffondersi per davvero, imparando a programmare fra la scuola e la cameretta, decidendo che era il caso di veicolare questo interesse verso qualcosa di concreto. Il suo primo progetto più o meno commerciale, quell’Akalabeth che viene da molti considerato una sorta di Ultima 0 non canonico, nella sua primissima versione, venne venduto in bustine di plastica, con la documentazione cartacea compilata a mano da Garriott e famiglia. Da quelle origini così umili, però, Garriott ha costruito una carriera incredibile, lungo la quale ha sostanzialmente definito, se non inventato, il gioco di ruolo su computer, ha indirettamente generato i JRPG, che trovarono una loro formula ispirandosi a Ultima e Wizardry, ha saputo evolversi scatenando il fenomeno degli MMO con Ultima Online, sputando sangue metaforico per andare contro la volontà di Electronic Arts, e, sì, ha anche visto un certo declino nell’ultimo decennio abbondante ma non ha mai smesso di provare a reinventarsi. Nel mentre, già che c’era, è andato nello spazio e ha assistito da bordo ring a un match per un titolo di campione del mondo di pugilato. Non sapete di che sto parlando? Toh, agevolo vecchia intervista.

Through the Moongate: Richard Garriott, Origin, and Ultima è un libro scritto dall’italiano Andrea Contato, nato attraverso un progetto di raccolta fondi su Kickstarter e con una pubblicazione pianificata su due volumi. L’idea è di raccontare Richard Garriott, la sua vita, la sua carriera, le sue scelte, la sua evoluzione come sviluppatore di videogiochi, costruendovi inevitabilmente attorno una storia di Origin Systems, cenni abbondantissimi sui tanti creativi che con lui hanno avuto a che fare, un’analisi dei vari giochi che ha sviluppato e, inevitabilmente, in una certa misura, anche un racconto sull’evoluzione del settore nei decenni, seppur filtrato attraverso una visione molto ristretta. Il testo si basa su un notevole lavoro di ricerca, oltre che su una lunga serie di interviste condotte, spiega Contato, grazie all’incredibile disponibilità offerta dalle persone contattate, e ne viene fuori una lunga storia di passione, creatività, pervicacia e, perché no, anche fortuna. Del resto, si sa, il successo si verifica quando la preparazione incontra l’opportunità.

Il libro, va detto, è solo e unicamente questo. Non che sia poco, ma non ci si aspetti di acquistare Through the Moongate e ritrovarsi fra le mani uno di quei retro-tomi carichi di immagini, contributi artistici, screenshot e frattaglie assortite. Non è un volume da tavolino, di quelli giganteschi, super cartonati, carichi come tir e ottimi per difendersi dai ladri. È un agile, scattante volumetto tutto testo, in cui le uniche immagini sono quelle di copertina. Ma è una lettura piacevolissima, densa, molto interessante, ben strutturata e sostanzialmente imperdibile per chi ha amato l’opera di Garriott o anche solo per chi ama leggere libri di questo tipo.

Il libro è disponibile, in edizione inglese e italiana, tramite il sito ufficiale ma potete acquistarlo anche su Amazon Italia, cliccando qui. Come al solito, se fate acquisti su Amazon partendo dai nostri link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza sovrapprezzi per voi.