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La mensola di Shin X #9: The Cursed Crusade, un bel gioco dura poco

Da sempre sostenitore di titoli bistrattati dalla critica, Shin X è passato da “difensore dei poveri” a “masochista”, da “acquirente compulsivo” a “forzato bastian contrario”. La verità è che a suo parere ogni titolo può dire qualcosa: c’è chi sbraita, chi sussurra, chi lo fa con i sottotitoli e chi lo recita in versi. L’importante è avere lo spirito di voler ascoltare. E l’antro in cui riposano questi brutti anatroccoli è la sua mensola. L’unico luogo nel quale possono diventare cigni.

Il sadico tiro a segno dei "3" sparati a random dalla stampa specializzata ha ormai riempito il bersaglio, e sta cominciando a sforacchiare il muro tutt'intorno. Laddove si perdonano madornali errori a titoli ben più blasonati, un modesto action di seconda fascia viene martoriato senza pietà, sull'altare di un'analisi fredda e impietosa. The Cursed Crusade è un action in terza persona con un piccola spolverata RPG. La prerogativa principale del gioco sta nell'utilizzo di un nutrito arsenale - tra cui archi e balestre - e nella possibilità di passare in qualunque momento in una sorta di dimensione demoniaca, in pieno stile Silent Hill.

Le fiamme dell'inferno sono carezze per i demoni.

Quest'ultimo fattore, oltre a renderci semplicemente più forti, consente anche al giocatore curioso di trovare e uccidere anime erranti o scovare falle nello scenario da distruggere. Abusare del viaggio demonico, però, lede l'energia vitale, quindi bisogna essere cauti. La giocabilità nuda e cruda è molto semplice: si possono usare armi pesanti ad una mano, oppure avanzare con due armi leggere per volta. Calcolando che ce ne sono in gran quantità (spadoni, lance, spade, mazze, accette, scudi) capirete quanto il numero di combinazioni ottenibili sia decisamente alto. La caratteristica interessante è che per ogni assetto, c'è un numero di combo espandibile tra un livello e l'altro, grazie ai soliti punti esperienza maturati nel corso dei livelli.

In due, tra le fiamme.

Volete essere maestro nell'uso di due spade? Una spada e una mazza? Due accette? La griglia consente ogni combinazione, con l'aggiunta di nuovi attacchi e relative esecuzioni brutali (tutte estremamente cruente, per la gioia dei più sadici). Pad alla mano, tuttavia, è impossibile non notare una certa rigidità nelle animazioni, che però trova nella corsa e nei collegamenti tra le varie falcidiate, i suoi difetti maggiori. La grafica, interamente spennellata con un medievale marrone scuro, costruisce con discreta perizia paeselli, bastioni, chiese e vicoli, al prezzo di qualche scatto di troppo. Insieme allo stile quasi monocromatico e alle texture - per altro solo sufficienti - The Cursed Crusaded non brilla certo dal lato estetico, ma ha un che di caldo e stilizzato che lo rende comunque fascinoso. La giocabilità si concede a una certa monotonia, ma i modi per aggirarla sono innumerevoli. Per esempio una gradevolissima modalità cooperativa (disponibile anche in locale con schermo diviso) e un'ottima personalizzazione del personaggio, che può continuare a migliorare le prestazioni, grazie anche ad una ben accolta campagna +.

Scusa, ma avevi un punto nero proprio sullo zigomo.

Esteban e Denz, un ladro e un templare che paiono usciti dritti da una fiaba di Mark Twain, tra Gerusalemme e Costantinopoli, si faranno strada grazie alla maledizione che li lega. Parliamo di un titolo dalle atmosfere fosche, crude, con una narrazione forse inutilmente prolissa e delle soluzioni ludiche poco aperte alle variazioni (se si escludono quelle relative alle oltre 150 armi a disposizione). Tuttavia, gli amanti del level up, delle ambientazione medievali e degli action in genere dovrebbero quantomeno provarlo.

In barba a chi continua a sparare "3", neanche fossero botti all'ultimo dell'anno. The Cursed Crusade è un gioco opaco e incrostato: raschiatelo un pochino e vi ritroverete, in un batter d'occhio, con dei bei crani pronti da spaccare. Il tutto a un prezzo ormai irrisorio.