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Tetris Effect è Tetris, niente altro importa

Non vi parlerò mai male di un Tetris, mai. Troppi ricordi, probabilmente, e un piacere insuperato che mi accompagna, costante e immutabile, dal 1990. Non importa quanto Puyo Puyo decidano di incollarci intorno, quello che conta sono linee e pezzi che ordinatamente si piegano al mio volere per il massimo del risultato possibile. Ma questa volta c’è di più.

Tetris Effect è sesso sfrenato tra Lumines, Rez e Tetris, appunto. Voi siete lì, nascosti dietro un qualche buchino a godervi l’orgia, mentre loro si contorcono fino a diventare una cosa sola, fino a che i tre universi riescono ad amalgamarsi così bene da divenire persino indistinguibili. Ma ci sono, tutti e tre, forme e colori ve ne ricordano continuamente l’esistenza. C’è Tetris, con pochissime varianti rispetto alla forma originale, c’è Lumines, con le sue skin colorate, e c’è Rez, con quel viaggio psichedelico che vi accarezza gli occhi e vi accompagna sullo sfondo.

Ecco il grande problema di Tetris Effect, seppure meno evidente con la VR in testa. Presi come si è a giocare, si viene quasi scalzati fuori da quella che dovrebbe essere l’esperienza principale. Mondi, universi, colori e narrazione ci passano di fianco, a volte invisibili, perché gli occhi sono al centro dello schermo, per Tetris, e si può solo percepire quanto di fantastico si muova assieme a noi. Lo si ascolta, certo, ma gran parte delle immagini può solo essere percepita.

La verità è che Tetris è una presenza troppo ingombrante sullo schermo, troppo centrale nell’esperienza, e tutto il resto tende solo a riempire gli spazi vuoti quando, invece, dovrebbe avvolgerti e trascinarti nel suo trip mentale. Riesci comunque ad apprezzarne la qualità, a godere della magnificenza che ti propone lo schermo, a lasciarti sorprendere, pure, ma è dei tetramini e delle linee che ti ricorderai, alla fine.

Tetris Effect è una splendida esperienza audiovisiva, originale e sbalorditiva, ma non riesce a far sposare meccaniche e colori come dovrebbe. Come accade in Lumines, per esempio, in cui “il rumore” di contorno è l’essenza stessa del puzzle game. Ma è Tetris, non importa quello che ci è incollato addosso, io elimino linee, quattro per volta, e tiro dritto per la mia strada.

Ho giocato a Tetris Effect su PC e con Oculus Rift dopo aver ricevuto un codice per il download da Epic Games Store e dopo averci precedentemente giocato (senza VR) su PlayStation 4. Ho terminato l’avventura principale in circa due ore, senza preoccuparmi affatto del punteggio. Tetris Effect è disponibile su PC e su PlayStation 4. Se lo comprate su Epic Games Store seguendo questo link o su Amazon UK seguendo quest’altro link, una piccola parte di quello che spendete andrà a noi, senza sovrapprezzi per voi.