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Sulla strada

Amo guidare.

Senza essere sessualmente attratto da ruote di scorta e parafanghi cromati, mi piace macinare chilometri con la radio giusta, la canzone giusta o anche solo la persona giusta di fianco a me. La macchina quasi non c’azzecca, è quella piccola bolla che si viene a creare che adoro. Dentro tu, fuori il mondo.

Test Drive Unlimited a volte se ne fregava di vinti e vincitori. Si correva, certo, ma il suo mondo non era un circuito a cielo aperto e le sue regole non erano fatte per accelerare a testa bassa. Come una passeggiata in Starfield, Test Drive Unlimited ti lasciava il tempo di apprezzare il contorno, l’inutile spreco di spazio di un open world con le auto. Lo spazio in mezzo.

Per questo odio Forza Horizon. Dopo un primo capitolo che inseguiva lo stesso sogno, o quasi, si è scelta la strada del caos e della fretta. Falciando tutto a mille all’ora, sempre e comunque, come se la strada non fosse abbastanza, come se non fosse il centro di tutto. E dovrebbe esserlo.

La strada è un limite, una catena, ma pure ordine e disciplina. Le strade dettano il ritmo delle nostre vite, ci insegnano a rispettare il nostro posto in un mondo che sbraita e borbotta da ogni dove come se un posto non ce lo avesse nessuno.

Oggi passo il mio tempo sulle autostrade di Euro Truck. Senza pressione, senza fretta, chilometri e chilometri a passo regolare solo per godermi il paesaggio o apprezzare un bel tramonto di tanto in tanto. Ancora in quella bolla: dentro io, fuori il mondo.

Ci hanno insegnato solo a correre, ma quanto è bello fermarsi.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Motori in pista”, che potete trovare riassunta qua.