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Giugno 2012: Gravità, lecca lecca, ragnatele, enigmi e guerra | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 15 giugno 2012 spunta sulle PlayStation Vita europee Gravity Rush, nuovo gioco diretto da Keiichiro Toyama, creatore di Silent Hill e Forbidden Siren, che evidentemente, dopo dieci anni dedicati all'orrore, ha ritrovato la voglia di vivere. Gravity Rush è un gioco d'azione e avventura con corposi elementi platform, un design estetico sfavillante, un bel pasticciare con la forza di gravità per rendere interessante il gameplay e un utilizzo insistito delle funzionalità di PS Vita che, se lo chiedete a me, risulta più fastidioso che altro. Diventerà un discreto cult e si meriterà una remaster e un seguito, entrambi per PlayStation 4. Qui il ricordo di Luca Cerutti.

Nello stesso giorno si manifesta anche Lollipop Chainsaw, delirante collaborazione fra Suda51 e James Gunn che ci regala un action game fuori di testa, irresistibile sul piano stilistico e narrativo, tutto storto come da standard del creativo giapponese ma sensibilmente più rifinito e azzeccato nelle meccaniche rispetto ad altri giochi di Grasshopper. Lo ricordo con affetto enorme, qua la mia recensione dell'epoca e invece qua un ricordo di Stefano Talarico.

Una settimanina dopo tocca a Quantum Conundrum, bel puzzle game in prima persona sviluppato da Airtight Games e diretto da Kim Swift, veterana di Valve all'epoca "famosa" soprattutto per il suo lavoro da designer su Portal e i Left 4 Dead. Il gioco non raggiunge i livelli di Portal ma si difende comunque bene, Kim Swift lavorerà su qualche altra piccola e grande produzione, per andare poi a dedicarsi al cloud gaming presso Xbox. Qui la mia recensione dell'epoca.

Il 26 giugno esce invece Spec Ops: The Line, sparatutto in terza persona sviluppato da Yager Development che si farà notare per il suo approccio ragionato al videogioco di guerra. Ispirandosi a Cuore di tenebra e ad Apocalypse Now, gli sviluppatori tedeschi provano a far riflettere sulla natura stessa di questo genere di giochi e a raccontare qualcosa di un po' più denso del solito. Il risultato, pur con qualche passaggio a vuoto, è davvero interessante e apprezzatissimo dalla critica, ma le scarse vendite non lo faranno andare oltre lo status di cult.

Il mese si chiude con qualcosa di più rilassante, ovvero l’ennesimo gioco dell’Uomo-Ragno pubblicato da Activision. Questa volta si tratta di The Amazing Spider-Man, tie-in del ragnetto in formato Andrew Garfield, che viene affidato allo studio canadese Beenox. Il gioco è il solito open world d’azione, che qui però tenta una carta nuova proponendo un sistema di combattimento pesantemente ispirato a quello della serie Arkham (che in quel periodo è ancora ferma ai primi due episodi). Il gioco, che fa tra l’altro da seguito al film, non è malaccio, ma insomma, non è certamente nulla di imperdibile.