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Old! #258 – Maggio 2008

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 9 maggio del 2008 arriva sui Wii europei Boom Blox, bizzarro puzzle game sviluppato da EA Los Angeles in collaborazione col regista Steven Spielberg. Il gioco propone una serie di puzzle basati sulla fisica, in cui interagire con strutture composte da blocchi sfruttando la rilevazione di movimento del Telecomando Wii. Boom Blox riscuote un buon successo di critica e pubblico, che verrà premiato un anno dopo con il seguito Boom Blox Bash Party. Entrambi gli episodi vedono la partecipazione di Robin Hunicke come produttrice.

Il 20 maggio tocca invece a LostWinds, bel gioco di piattaforme per Wii sviluppato dalla Frontier Developments di David Braben. Proposto come titolo di lancio per WiiWare, il negozio online della console Nintendo, LostWinds mostra subito le potenzialità della piattaforma grazie a una buona realizzazione artistica e a un gameplay che sfrutta bene le caratteristiche della console. Anche in questo caso, un anno dopo arriva il seguito, LostWinds 2: Winter of the Melodias.

Tre giorni dopo si manifesta Haze, sparatutto in prima persona esclusivo su PlayStation 3 che giunge con buone aspettative (è, dopotutto, il nuovo grande progetto di Free Radical Design) ma spreca i suoi bei concetti di base con una realizzazione mediocre. Bastonato da critica e pubblico, il gioco si rivela un flop e segna l'inizio della fine per lo studio divenuto grande coi TimeSplitters.

Infine, il 23 maggio del 2008 vede l'esordio di Rock Band in terra europea, svariati mesi dopo gli iuessei. Il gioco, sviluppato da una Harmonix che ha ripudiato Guitar Hero dopo il secondo episodio, rilancia la formula del rhythm game con periferiche alla occidentale ampliandola con un set completo, che prevede basso, chitarra, batteria e microfono. Siamo in pieno boom del genere e Rock Band riscuote grande successo, dando vita a una serie che andrà avanti alla grandissima per qualche anno.