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Gennaio 2012: Finalmente un vero Resident Evil portatile | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

L’11 gennaio del 2012 arriva sui negozi virtuali di PlayStation 3 e Xbox 360 Amy, survival horror ideato da quel Paul Cuisset a cui dobbiamo giochi come Future Wars, Cruise for a Corpse, Flashback e in generale l’attività di Delphine Software, studio e publisher abbastanza fondamentale nella scena europea a cavallo fra anni Ottanta e Novanta oltre che fra i pochi in grado di sopravvivere nella prima era PlayStation, grazie al successo di Moto Racer. Amy dovrebbe essere il gioco del rilancio ma non viene esattamente accolto come ritorno di forma a causa dei problemi tecnici e di scelte di design controverse. C’è però chi apprezza.

Una settimana dopo tocca a Dustforce, un bel gioco di piattaforme bizzarro in cui si controlla un gruppo di addetti alle pulizie impegnati a ripulire il mondo dalla forza corruttrice di polvere e lordura. Dustforce viene accolto con entusiasmo e, pur non registrando sfracelli come altri platform game di quel periodo, diventa in fretta un gioco di culto. Ne parlammo qua.

Ma il giocone del mese è Resident Evil: Revelations, nuovo tentativo di portare la serie horror Capcom in ambito portatile, che questa volta fa centro pieno sfruttando un hardware finalmente all'altezza delle ambizioni. Ancora una volta (ciao Resident Evil Gaiden) si sceglie di ambientare l'avventura su una nave, mentre la struttura adottata è sostanzialmente un'evoluzione del modello lanciato da Resident Evil 4, in contrasto con la piega presa nel frattempo dalla serie principale. Ne viene fuori un gioco che convince quasi tutti (non me) e si meriterà anni dopo un seguito. Qui ve ne raccontammo un po' lo sviluppo.