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Light Fall: correre come una lippa verso la morte

Light Fall nasce tramite una campagna di raccolta fondi su Kickstarter bla bla bla... l'ho provato per la prima volta all'evento The Mix dell'E3 2017 bla bla bla... finalmente in questi giorni è arrivato su PC, Mac e Switch bla bla bla... Fa una certa impressione rendersi conto di quanto, ogni santa volta, nel parlare di giochi indipendenti dal bel carattere, dalle idee intriganti, divertenti, apprezzabili nello spirito e fondamentalmente riusciti, si finisca per ripetere le stesse cose. Ma, ehi, che ci dobbiamo fare? Gira così. Ed è un bel girare. Stiamo vivendo in un'epoca d'oro del videogioco ed è impossibile stare dietro a tutte le uscite di spessore, soprattutto se non ci si focalizza su generi specifici e si è invece gente che gioca a un po' di tutto. Quindi oggi vi parlo di Light Fall, l'ennesimo gioco che corrisponde a quel profilo descritto la sopra e che merita la vostra attenzione, nonostante qualche limite.

Stiamo parlando di un classico gioco di piattaforme che spinge sull'abilità manuale, sui riflessi e sulla precisione, provando nel contempo a raccontare una storia dalla bella atmosfera, appoggiandosi su uno stile visivo accattivante e giocandosi tutto su un'idea di gameplay azzeccata. Insomma, le piattaforme come una volta, ma con taglio moderno. Il protagonista è accompagnato nel suo viaggio da una sorta di cubo che può far apparire più o meno a piacere, in modo da usarlo di volta in volta come piattaforma, scudo, arma, appiglio e strumento d'interazione con vari meccanismi. L'utilizzo di base è quello come piattaforma, che sostanzialmente garantisce una sorta di salto multiplo... ritardato.

In pratica, premendo il tasto del salto mentre si è per aria, si fa apparire il cubo e ci si può atterrare sopra, o lo si può usare per del wall jumping. Ed è possibile ripetere la cosa quattro volte senza toccare terra, facendo sparire e apparire il cubo ogni volta sotto i piedi del personaggio. Una volta raggiunto il limite di cinque utilizzi (per il quale contano anche le altre "tipologie" di cubo), bisogna toccare terra da qualche parte per ricaricare il potere. Questo sistema, sicuramente più difficile da spiegare a parole che da comprendere con uno sguardo, crea una dinamica di movimento molto riuscita, con cui è abbastanza facile prendere confidenza e attorno alla quale sono ovviamente costruiti i livelli. Le altre "mosse", che si sbloccano mano a mano, aggiungono varietà ma tendono ad essere più contestuali, legate a momenti precisi, mentre l'utilizzo del cubo come piattaforma è una costante del gioco, al di là del fatto che tende ad essere la sua applicazione più dinamica. E questo, soprattutto, è importante.

Light Fall si propone sicuramente come "avventurona" con un inizio e una fine, accompagnata da una narrazione costante, belle sequenze d'intermezzo dallo stile morbido e una storia intrigante. Il racconto non è nulla di clamoroso e, se lo chiedete a me, mi sembra che ci sia un tentativo abbastanza fallito di evocare emozioni forti, ma fa il suo dovere. Se lo prendiamo così, però, è anche un gioco abbastanza breve e limitato. Intendiamoci, finché dura, è divertentissimo e abbastanza impegnativo, ma forse, a conti fatti, lascia un po' di amaro in bocca. Certo, dipende anche da come lo si prende: leggo in giro di gente a cui ha richiesto poco meno di sette ore, ma io sono arrivato ai titoli di coda in meno di tre. Non ho veramente idea di come sia possibile impiegarci più del doppio, anche volendosi impegnare sul livello di difficoltà più alto, ma insomma, a ognuno il suo.

Il punto, però, non sta lì. Il punto è che Light Fall è chiaramente pensato per favorire la rigiocabilità e accalappiare i giocatori che amano spingere la sfida al limite. Il livello di sfida "base" è ben bilanciato, ma c'è molto altro da scoperchiare. Intanto, il selettore della difficoltà funziona in maniera intelligente, perché va proprio a mutare la composizione dei livelli, dettando il numero di ostacoli mortali da schivare. In secondo luogo, l'intero mondo di gioco è imbottito di segreti da scovare. Infine, il corredo di opzioni per accedere ai singoli livelli, anche in modalità speedrun, dopo essere giunti al termine, è completo, pratico e funzionale. Insomma, il cuore di Light Fall, perlomeno nelle intenzioni, sta nella sfida con se stessi (e fra le poche recensioni degli utenti già presenti su Steam, noto, ce n'è una di un tizio che ci ha giocato per cinquanta ore, suppongo grazie alla beta da donatore su Kickstarter).

Questo, in realtà, emerge fin da subito anche affrontandolo senza spingere sul lato "competitivo", grazie alle dinamiche di movimento. Se si tiene premuto il grilletto destro del pad, il protagonista di Light Fall corre come una lippa. Le situazioni in cui è necessario farlo, in realtà, non sono moltissime, e nella maggior parte dei casi è possibile cavarsela andando con calma e studiando per bene il livello. Ma io non riuscivo a trattenermi: passavo tutto il tempo correndo come un pazzo e sfruttando il cubo portatile per zompettare di qua e di là, in un tripudio di movimento veloce e scavezzacollo. E farlo, devo dire, è veramente una gioia, forse anche perché, a livello di difficoltà normale, il gioco ti mette davvero i bastoni fra le ruote solo in alcuni momenti chiave. Probabilmente, va detto, è anche per questa mia paresi sul tasto della corsa che ho completato l'avventura così in fretta. Ma non me ne pento: l'estasi suprema dello schivare correndo a manetta mentre estrai il cubetto all'ultimo istante per evitare la morte è qualcosa che ricorderò a lungo con piacere.

Ho ricevuto un codice per il download su Steam dallo sviluppatore e ho giocato a Light Fall su PC, completando l’avventura a difficoltà normale in poco meno di tre ore, lasciandomi però alle spalle svariati segreti, sbloccando solo 10 achievement su 33 e sfiorando appena le modalità extra. C’è, insomma, ancora parecchio da fare. Light Fall è disponibile anche su Mac e Switch.