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Old! #28 – Agosto 2003

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

L'agosto del 2003 si è aperto con una lunga serie di eventi drammatici: l'uscita al cinema del terzo American Pie e di Amore estremo, forse il punto più basso della carriera di Ben Affleck, all'epoca ancora ben lontano dalla resurrezione degli ultimi anni, poi la candidatura di Arnold Schwarzenegger per il ruolo di governatore della California e la morte dell'attore/ballerino Gregory Hines e dell'allenatore Herb Brooks, storico "responsabile" del miracolo sul ghiaccio alle Olimpiadi invernali del 1980. A risollevare gli animi ci pensava però Sega, con l'arrivo in occidente di Virtua Fighter 4 Evolution per PlayStation 2. Erano altri tempi, tempi in cui dei picchiaduro a incontri bidimensionali 3D fregava ancora a qualcuno (scherzo, eh! :D), e questa riedizione presentava ai suoi appassionati due nuovi personaggi e tutta una serie di altre modifiche a gameplay, arene e modalità, per un gioco su cui passai tantissimo tempo pur essendo una sega assoluta. Con la esse minuscola. Erano altri tempi, del resto.

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Ma le tragedie di quell'agosto lì percorsero un po' tutto il mese, che del resto fu avvolto da una terrificante morsa di caldo, roba da record di tutti i tempi per la maggior parte del mondo, roba che veramente a tratti ho temuto di non farcela. Mamma mia, che ansia. In quel delirio di sudore, Nintendo provò a rinfrescarci con un getto d'alta velocità, portando in occidente (ma solo due mesi dopo in Europa) F-Zero GX, capitolo GameCube della storica saga nata ai tempi del Super NES. Il gioco segnò la prima di tante collaborazioni fra Sega e Nintendo, manifestandosi fra l'altro anche nelle sale giochi attraverso un coin-op con tanto di sedia che ti sballonzolava in giro e possibilità di inserire la memory card GameCube per accedere a contenuti "cross-platform". Il gioco venne accolto molto bene, anche se non fu plebiscito totale. Detto questo, sono passati dieci anni e siamo ancora fermi lì: non si sono visti altri F-Zero su console casalinghe e sostanzialmente non si sono visti altri F-Zero punto e basta, dato che F-Zero: GP Legend per Nintendo DS è successivo di pochissimo tempo. Nintendo, per la puttana!

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Mentre Microsoft rifilava un dito medio a Nvidia e annunciava che ATI avrebbe sviluppato la GPU per la sua nuova console, Buena Vista Interactive proponeva al mondo Tron 2.0, seguito virtuale per lo storico film con Jeff Bridges che tanto ci aveva fatto sognare da bambini, anticipando di parecchi anni il recente revival cinematografico. Il gioco, apprezzatissimo e ricordato con nostalgia da molti, all'epoca ci venne venduto come seguito ufficiale del film di Steven Lisberger, ma successivamente il regista John Kosinski, responsabile per Tron Legacy, avrebbe negato la cosa. Apocrifo o meno, a Tron 2.0 ci vogliamo comunque molto bene, fosse anche solo perché come fai a non voler bene a un gioco che c'ha dentro una nuova light cycle creata apposta da Syd Mead e un personaggio doppiato da Rebecca Romjin? Essù. Ah, comunque, quasi dimenticavo di infilare una tragedia anche in questo paragrafo: il 25 agosto 2003, Pete Sampras annuncia il suo ritiro.

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E chiudiamo questo appuntamento con Old! esattamente come l'abbiamo aperto: citando tragedie e picchiaduro tridimensionali dei bei tempi. Il 27 agosto 2003, Namco porta in occidente Soul Calibur II, adorabile seguito dello splendido gioco di mazzate e spadate che ci aveva lasciato tutti a bocca spalancata ai tempi del Dreamcast. Fu anche il primo episodio della serie a introdurre la moda dei lottatori esclusivi per piattaforma, con Spawn su Xbox, Link su GameCube e Heihachi Mishima su PlayStation 2. In più, tutte le versioni includevano Necrid, un personaggio creato appositamente da Todd McFarlane, ideatore per l'appunto di Spawn. Per quanto riguarda la tragedia, invece, beh, sabato 30 ci lascia Charles Bronson, e le strade non sono più sicure come una volta.

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