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Mark of the Ninja: l'impronta di un capolavoro

Se c'è un aspetto del mio modo di rapportarmi al medium videoludico che mi dà particolari soddisfazioni, è senza dubbio la mia natura di gamer compiaciutamente onnivoro: sono uno che può passare senza colpo ferire (ed anzi divertendomi alla grande!) dalla modalità più perversamente hardcore di un Ninja Gaiden qualsiasi ad una serata a colpi di casualate su Wii, passando per una partita a FIFA o un'elettrizzante sessione con uno shoot 'em up vecchia scuola. C'è tuttavia un genere che proprio non riesce a convincermi e ad appassionarmi: gli stealth game. Limite mio, sia ben chiaro sin da subito, ma tant'é: per qualche misteriosa ragione devo essere geneticamente allergico alle dinamiche che regolano quel tipo di giochi, e all'idea di nascondermi nelle ombre, muovermi silenzioso senza essere scoperto ed agire con circospezione preferisco sempre l'opzione B, ovvero quella di far esplodere qualsiasi cosa. Con una premessa così, a questo punto vi starete legittimamente chiedendo: “E dunque che ci fai tu, qui, a recensire Mark of the Ninja?”. Una domanda pertinente, lo ammetto, che prevede una risposta non così scontata. Perché, senza una motivazione particolare, l'ultima fatica di Klei Entertainment è riuscita laddove illustri predecessori avevano fallito, facendomi innamorare di un genere col suo gameplay semplice ed essenziale. Il che non mi sembra un'impresa da poco, in tutta sincerità.

Ma facciamo un passo indietro: Mark of the Ninja è la nuova creatura dello studio canadese già responsabile di quei due piccoli-grandi gioiellini che corrispondono al nome di Shank e Shank 2. Insomma gente che sviluppa con la testa e con il cuore, con quello spirito un po' indie e un po' old school che tanto solletica noi appassionati. Il titolo deriva da un naturale desiderio di rinnovarsi e di cambiare pelle: dopo aver abbondantemente esplorato le dinamiche dei beat'em up a scorrimento, i ragazzi di Klei hanno infatti deciso di compiere una virata di 180°, dedicandosi quasi per reazione contraria ad un videogame che sacrificasse in tutto e per tutto la componente action in favore appunto di un approccio discreto e ragionato.

Ed è così nato questo stealth game bidimensionale che più bidimensionale non si può: un'avventura dalla qualità stellare e dal carattere ben definito, che dimostra ancora una volta l'eccezionale valore di certe produzioni teoricamente minori, ma in realtà in grado di rivaleggiare a tutti gli effetti con i roboanti blockbuster AAA. Difficile infatti non rimanere colpiti di fronte a un'opera così curata sotto ogni punto di vista: dall'accattivante direzione artistica (che omaggia a più riprese il mai troppo lodato Samurai Jack) alla squisita grafica fumettosa, passando per le raffinatissime animazioni e l'eccezionale atmosfera, tutto in Mark of The Ninja sembra essere orchestrato ad orologeria, per offrire un'esperienza da vivere e da ricordare.

Quello che però fa davvero la differenza e spinge l'ultima fatica di Klei Entertainment verso l'olimpo dei migliori titoli dell'anno (e probabilmente non solo) è l'entusiasmante gameplay: la freschezza, l'originalità e l'eleganza con cui i talentuosi Canadesi sono riusciti a ricondurre ad una logica 2D le meccaniche proprie degli stealth game hanno del miracoloso, ed è quantomai appagante riuscire a completare i numerosi livelli rimanendo sempre nascosti nel buio, giustiziando i nemici incontrati lungo il cammino con brutali finisher mordi e fuggi.

È stata l'atipica strutturazione del gioco a curare l'innata allergia di cui parlavo all'inizio: quasi come in un puzzle game (non so perché, ma più volte mi è tornato alla mente il formidabile Ghost Trick), dovrete infatti esplorare l'ambiente e pianificare con criterio le vostre mosse, sfruttando a vostro piacimento le svariate possibilità e i letali gadget messi a vostra disposizione. Il tutto a vantaggio della profondità dell'esperienza e della rigiocabilità, vista e considerata la non linearità delle scelte effettuabili.

Tralasciando ulteriori giri di parole, Mark of the Ninja è un videogame semplicemente da avere. L'opera che consacra e segna la definitiva maturazione di Klei Entertainment, proponendosi (non senza sorpresa) come un nuovo termine di paragone per un intero genere. Se amate gli stealth vi farà impazzire, e se anche non vi stuzzica l'idea di emulare Solid Snake, concedetegli lo stesso una chance: il miracolo di cui sono testimone potrebbe ripetersi.

Ho ricevuto un codice per il download del gioco direttamente da Klei Entertainment, ed ho completato il mio cammino di ninja in poco meno di una decina di ore. Purtroppo non ho avuto il tempo di dedicarmi alla bastardissima modalità New Game +, però mai dire mai.

Voto: 9,5