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Ma Silent Hill: Book of Memories ci è o ci fa?

Mmmm...mmmm...mmmmm. La reazione di fronte ai primi filmati di gameplay di Silent Hill: Book of Memories può passare da questo "mumble" simpsoniano al silenzio assoluto, al ribrezzo o alla risata frenetica (tanto è tutto uno scherzo penserà qualcuno). In ogni caso non si esce indenni dalla presentazione in video di Tomm Hulett, uno dei produttori di Silent Hill: Downpour che alcuni mesi fa in quel di Colonia ha avuto l'ardore di metterci la faccia e di presentare ufficialmente quello che sarà Silent Hill: Book of Memories su PS Vita. Il buon Hulett, già dietro a Silent Hill: Origins e Silent Hill: Shattered Memories, non usa mezzi termini e svela subito l'arcano; l'esordio della saga horror di Konami sulla neonata console portatile di Sony sarà una specie di shooter con visuale isometrica fortemente improntato al co-op.

Parole che oltre a causare simili reazioni hanno scatenato un putiferio in rete che non si vedeva da anni. A poco sono servite le riassicurazioni di Hulett sul ritorno di alcune creature storiche della serie e sulla presenza di location e di atmosfere lugubri e orrorifiche al punto giusto. Ritrovarsi con un Silent Hill che fa il verso a Dead Nation e che butta alle ortiche quanto fatto da Konami negli ultimi tredici anni rimane comunque uno shock, fan o non fan. Sapere poi che il team di sviluppo WayForward Technologies è passato dal valido Aliens: Infestation agli inguardabili Thor: God of Thunder e SpongeBob SquigglePants aggiunge ulteriore benzina sul fuoco, tanto che sul Web non si contano più i thread di scoramento, di insulti preventivi e di delusione verso questo inspiegabile reboot.

La trama di Silent Hill: Book of Memories sarà del tutto nuova e non avrà alcuna attinenza con gli episodi passati, così come i personaggi e le location. Si potrà scegliere il proprio alter ego tra quattro protagonisti (tutti bene o male in stile teen-high school) e si affronteranno ondate di nemici con armi da fuoco e altri gingilli contundenti. Le munizioni non saranno però sparse su ogni centimetro di mappa, ma si dovranno utilizzare con una certa parsimonia e le armi (tra cui anche un lanciafiamme) potranno rompersi per l'usura, lasciando così spazio a un minimo di approccio tattico e all'aiuto dei compagni di gioco nel caso rimanessimo a mani vuote. Dai pochi frammenti di gameplay visti finora compaiono anche trappole da evitare e mostri dal respawn infinito (bisognerà distruggere la "fonte" per fermarli definitivamente), ma non mancheranno i classici tesoretti da raccogliere e qualche elemento RPG, anche se su questo fronte il tutto è ancora molto confuso.

Fatto sta che dei vecchi Silent Hill (almeno per il momento) non si vede nemmeno l'ombra. Certo i nemici richiameranno il passato della serie (infermierine, creature varie) e a quanto pare ci sarà anche qualche enigma giusto per non relegare il tutto a uno sterile shooter, ma per ora non si capisce francamente cosa ci stia a fare Silent Hill nel titolo se non per richiamare l'attenzione del grande pubblico e fare così quanta più "cassa" possibile. Magari si scoprirà che i ragazzi di WayForward Technologies hanno infarcito il gioco di riferimenti al passato e che la nuova formula funziona a meraviglia, portando nuova linfa alla serie e spremendo a dovere le potenzialità di PS Vita sia sul versante grafico (l'illuminazione non sembra affatto male), sia nel mix di touch e controlli fisici.

Magari mi sbaglio di grosso (e come me migliaia di fan idrofobi sparsi per il mondo) e mi cospargerò il capo di cenere chiedendo umilmente scusa a Konami. Magari il co-op sarà divertentissimo e Silent Hill: Book of Memories si dimostrerà un onesto reboot sulla scia di Syndicate. Magari vincerà la battaglia con Silent Hill: Downpour, dimostrando come a volte il coraggio e l'incoscienza possano premiare più della sicurezza di una formula ormai abusata. Magari le canzoni di Mary Elizabeth McGlynn, il bradipismo di Pyramid Head e le musiche in stile Yamaoka di Daniel Licht faranno scendere una lacrimuccia ai fan di vecchia data. Sarà, ma qualcosa mi dice che la voce di Tomm Hulett che esclama "don't worry", quegli aracnidi giganti a la Dungeon Hunter e quei ragazzotti imberbi che lanciano incantesimi manco fossimo in Harry Potter mi tormenteranno fino al 27 marzo... e forse anche dopo.