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Luglio 2010: Arriva Limbo, tornano Starcraft, Dragon Quest, Crackdown e Ron Gilbert | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 9 luglio 2010 arriva su Xbox 360 Crackdown 2, seguito di quel francamente sottovalutato Crackdown che nel tempo è diventato un discreto cult. A svilupparlo, Ruffian Games, uno studio fondato in buona parte da superstiti di Realtime Worlds, che dopo aver creato il primo episodio è andato gambe all'aria per il fallimento di APB: All Points Bulletin ma non include David Jones, nome storico del settore e fra i principali creativi responsabili per Crackdown. Verrebbe da dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti, con un gioco accolto veramente male, ma Jones sarà poi coinvolto nella lavorazione di Crackdown 3 e non andrà particolarmente meglio.

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Il 13 luglio esce invece Deathspank, gioco di ruolo d'azione curato dal veterano Ron Gilbert che, assieme al fido compare Clayton Kauzlaric, ci infila alcuni tratti da avventura grafica (più che altro nel sistema di gestione dei dialoghi) e impregna il gioco col suo umorismo surreale. Accolto favorevolmente da critica e pubblico, Deathspank godrà di due seguiti, DeathSpank: Thongs of Virtue e The Baconing.

Una settimana dopo, si manifesta su Xbox Live Arcade, quindi su Xbox 360, Limbo, affascinantissimo platform/puzzle game che segna l'esordio dello studio danese Playdead e ha il dubbio onore di lanciare un filone interminabile di giochi a base di silhouette nere. Pur con qualche limite e un game design non proprio pulitissimo, Limbo convince per la grande forza evocativa, alcune sequenze riuscitissime e, in generale, un'enorme personalità. Lo ha ricordato Stanlio Kubrick qualche giorno fa.

Due giorni dopo, Dragon Quest IX raggiunge i Nintendo DS europei. Secondo (e ultimo) episodio della serie Square Enix ad essere sviluppato da Level-5, dopo i buoni risultati ottenuti sei anni prima da Dragon Quest VIII per PlayStation 2, questa nuova uscita mira ad accalappiare maggiormente il pubblico occidentale grazie a una svolta action. Ci riesce? Vai a sapere. Comunque il gioco vende bene ma, come da tradizione, fa sfracelli soprattutto in Giappone. La serie proseguirà con un MMO per tornare sui suoi binari più classici nel 2017.

Il 27 luglio 2010 vede la luce Need for Speed: World, tentativo di portare il franchise nel mondo degli MMO free to play, applicato da Electronic Arts anche a Battlefield e FIFA. Sviluppato da Quicklime Games e EA Singapore, il gioco fa un po' un riassuntone dei punti fermi della serie e li travasa in un'esperienza online. Accolto a pesci in faccia dalla stampa, Need for Speed: World potrà comunque vantarsi di sfondare il tento dei venti milioni d'utenti nel giro di due anni. Verrà abbandonato nel 2015, assieme ai suoi colleghi freemium targati EA.

Lo stesso giorno segna l'uscita di un gioco non esclusivamente dedicato all'online ma che in quel contesto troverà un successo mostruoso. Starcraft II: Wings of Liberty. Ambientato quattro anni dopo gli eventi narrati nell'ultima espansione del primo Starcraft, il seguito ne recupera i punti cardine ma si aggiorna nel migliore dei modi, trovando i favori di critica e pubblico e creando un vero e proprio fenomeno, punto fermo nell'esplosione dell'esport professionistico.