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L'assoggettazione familiare di Wii Party U

Dopo i successi ottenuti su Wii, Nintendo prosegue la sua corsa ai mini giochi anche sulla nuova ammiraglia, con l'ovvio obiettivo di far catapultare su Wii U tutti coloro che in passato hanno speso ore e ore in compagnia tra i vari Wii Sports, Wii Play e il precedente Wii Party. Ci riuscirà? http://youtu.be/b7Rl8abFPPE

Di certo su Wii il target era più semplice da raggiungere, vuoi perché la base installata era già milionaria grazie al solo Wii Sports, vuoi perché con pochi spicci in più di quello che avresti speso per il solo controller compreso nel bundle ti portavi a casa anche una serie di giochini spassosi da affrontare in compagnia. Su Wii U lo scenario è un po' differente: la console non ha goduto fin da subito del travolgente effetto novità che ha contraddistinto la precedente generazione dalla grande N, e una buona maggioranza degli avventori costituisce in realtà lo zoccolo duro di Nintendo, che più che ai party game e ai controller aggiuntivi (di cui probabilmente hanno delle casse piene come il sottoscritto) attende con ansia il ritorno dei franchise storici come Mario, Zelda e compagnia danzante. Wii Party U parte quindi decisamente svantaggiato rispetto al suo predecessore, ma di carne al fuoco c'è n'è parecchia comunque.

Innanzitutto, cos'è Wii Party U? Naturalmente, come il titolo stesso suggerisce, si tratta di un gioco pensato principalmente per essere affrontato in compagnia: tutti contro tutti o a squadre, a seconda della modalità scelta, fino a un massimo di quattro giocatori. Per essere molto spicci, si può dire che in qualche modo, con questa proprietà intellettuale, Nintendo abbia sostituito il fortunato Mario Party del passato, pensionando la cricca del Mushroom Kingdom in favore dei Mii, che in questo gioco saranno naturalmente i nostri avatar.

Praticamente tutte le attività principali (ma ci sono alcune eccezioni) consistono in "tabelloni", ma forse è meglio dire veri e propri giochi "da tavolo", in cui dobbiamo avanzare con il nostro Mii tirando i classici dadi. A scandire i turni ci saranno i canonici minigiochi competitivi, che determineranno, a seconda della modalità, l'ordine del turno successivo o il numero di caselle sul quale spostarsi.

Nintendo ha inserito nel pacchetto circa ottanta minigiochi, suddivisi fondamentalmente in tre categorie:

  • Giochi di gruppo;
  • Giochi in casa;
  • Sfide da tavolo.

Ognuno di questi gruppi ha un tema specifico. Ad esempio in Giochi di gruppo, la maggior parte delle attività sono da affrontare quasi esclusivamente con il telecomando Wii, lasciando al GamePad un ruolo marginale, se non praticamente nullo. Avremo quindi le solite situazioni a cui i Mario Party per Wii ci hanno abituato, tutte basate sul puntare, scuotere o utilizzare il Wiimote come un semplice controller.

In Giochi in casa la periferica fulcro di Wii U viene invece utilizzata in modo più massiccio, senza tralasciare fotocamera e microfono. Una delle trovate davvero degne di nota è Indovina la smorfia. I partecipanti afferrano il GamePad a turno, per leggervi sopra una smorfia da mimare, ad esempio "Brrr, che freddo!". A questo punto, il giocatore designato dovrà scattarsi una foto e gli altri, scegliendo tra quattro alternative, dovranno indovinare quale era quella proposta all'avversario. In Portatori d'acqua, sarà invece necessario sgombrare il salotto. Infatti il GamePad va posizionato lontano dalla TV, in fondo alla stanza. I partecipanti, mimando un cucchiaio con il Wii remote, dovranno raccogliere l'acqua dallo schermo del GamePad e portarla senza versarla fino alla TV per riempire delle brocche.

Infine, Sfide da tavolo si concentra completamente sul GamePad, proponendo una serie di giocattoli meccanici che nello schermo del controller prendono vita, permettendo a due giocatori di sfidarsi afferrando il pad alle due estremità. Troviamo quindi, tra gli altri, una sorta di Calcetto, un Baseball, e la Gimcana Meccanica, in cui si devono trasportare delle biglie in varie zone dello schermo attivando dei pistoni, muovendo scivoli o inclinando piani.

Uno dei punti davvero forti di Wii Party U è la grande varietà di modalità che raggruppano i tanti minigiochi. A differenza di quanto avveniva nei classici tabelloni di Mario Party, qui ogni attività è molto differente dalle altre. Non si tratta quindi di avere a che fare con percorsi diversi e qualche variante delle regole del classico gioco dell'oca. In Sbilancia le biglie, in base al risultato di ogni round, i partecipanti guadagnano (appunto) delle biglie da gettare in una sorta di... come ve lo spiego? Baracchino da luna park? Avete presente quegli aggeggi in si devono far cadere dei gettoni su una serie di piani scorrevoli, che spingono altri gettoni con l'obiettivo di farne cadere infine qualcuno nel cassetto sottostante? Ecco: uguale! Ma con le biglie al posto delle monete. Ovviamente, alla fine dei turni stabiliti, chi è riuscito a raccogliere più pallette, vince. Segnalo anche Carnevale con i Mii, in cui lo scopo dei partecipanti è collezionare varie parti di abiti per il proprio alter ego e poi farlo sfilare guadagnando punti in base a come sono stati abbinati i costumi.

Esiste inoltre una quarta sezione, nella quale è possibile giocare i vari minigame singolarmente, senza dover sottostare a tiri di dadi e regole di vario genere. Questi, per la stragrande maggioranza, sono davvero molto semplici, alcuni addirittura fulminei, tanto che si impiega più tempo a navigare nei menu che li precedono che a portarli a termine. Essendo così tanti, poi, è scontato che molti di questi siano anche concettualmente poveri, se non addirittura banali o in alcuni casi basati più sul caso che sull'abilità (maledetto struzzo!). Ma d'altronde sono pensati per essere piccole sfide tra un tiro di dado e l'altro.

http://www.youtube.com/watch?v=6IKmm6w1GqI&list=TLYFrGTbyojJiZh_uEgRjxc4ODaTsLv7Wi

Un grosso passo avanti è stato fatto anche da un punto di vista pratico. Finalmente (non so se questa regola valesse anche nel primo Wii Party), se non si è in quattro, è possibile escludere i personaggi utilizzati dal computer. In Mario Party questo non era contemplato, ed era veramente frustrante dover attendere ad ogni turno che il computer facesse la sua mossa, senza contare che, in caso di sfide cooperative, capitare in coppia con un personaggio manovrato dalla CPU era un'esperienza da dimenticare al più presto.

La logorrea invece è rimasta, anche se c'è l'impressione che sia diminuita pure lei rispetto ai giochi di questo tipo che avevano il nome del baffuto idraulico nel titolo. Prima di ogni gioco o modalità, resta comunque il fardello di dover ascoltare le regole o le istruzioni del gioco in oggetto. Purtroppo è anche vero che questo, per lo meno le prime volte, è anche necessario per imparare a giocare e fortunatamente, una volta che si conosce ogni gioco, non è così macchinoso passare oltre le spiegazioni senza perdere troppo tempo.

Wii party U, sulle prime, non mi ha colpito troppo, ma devo dire che con le ore ho imparato ad apprezzarne meglio le qualità, e sebbene non si possa definire di certo un titolo tripla A per valori tecnici di produzione, si è dimostrato il classico titolo Nintendo ben curato sotto tutti gli aspetti: Grafica essenziale ma gradevole, musiche ed effetti sonori divertenti e sempre azzeccati e tante idee originali.

In buona sostanza, se siete dei bambini tristi e senza amici, dovete assolutamente rivolgere il vostro sguardo e il vostro denaro altrove, ma se avete un amico, anche solo uno, che non sia immaginario, Wii Party U potrebbe regalarvi un sacco di soddisfazioni. Poi, adesso che si avvicinano le feste, se avete qualche nonno ricco che volete eliminare per ereditare tutto il suo patrimonio, potrebbe essere una buona mossa per farlo stramazzare mentre agita il Wiimote per aria. Straconsigliato, poi, se casa vostra è un ritrovo di vagabondi!

Ho giocato a Wii Party U grazie a un codice generosamente donatomi da mamma Nintendo. La cosa mi rende molto felice, perché si tratta del genere di gioco che non ho più molta occasione di giocare, non essendo più l'animale sociale che ero un tempo. Quindi, se non ci fosse stata questa ghiotta occasione, probabilmente non lo avrei acquistato, come d'altronde è successo per il suo predecessore. Invece ci ho passato qualche buona serata in compagnia di amici e non ho dubbi che mi capiterà di ripetere l'esperienza anche a recensione conclusa, quando si ripresenterà l'occasione o nel caso scoprissi di avere qualche nonno ricco ancora in vita.

Voto 7,5