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La mensola di Shin X #17 - Resident Evil Revelations HD: meglio del Titanic

Da sempre sostenitore di titoli bistrattati dalla critica, Shin X è passato da “difensore dei poveri” a “masochista”, da “acquirente compulsivo” a “forzato bastian contrario”. La verità è che a suo parere ogni titolo può dire qualcosa: c’è chi sbraita, chi sussurra, chi lo fa con i sottotitoli e chi lo recita in versi. L’importante è avere lo spirito di voler ascoltare. E l’antro in cui riposano questi brutti anatroccoli è la sua mensola. L’unico luogo nel quale possono diventare cigni. L'ombra oscura delle versioni HD sta ricoprendo mestamente anche le nuove console, con sommo rammarico per chi detesta operazioni simili. Tuttavia, facendo un passo indietro, tra le tante conversioni Capcom, Resident Evil Revelations, si è forse rivelata a posteriori, una fra le più riuscite. Sappiamo bene quanto siano bizzarri gli sviluppatori giapponesi. Mentre la sferzata action prende sempre più piede nella serie, con questo spin off la casa nipponica presenta un episodio dalle tinte fosche e dai ritmi classici. Nonostante non manchino armi a volontà e sgorbi biologici, in molte sezioni ritornano il buio e l'inquietudine. L'idea che Capcom abbia voluto seguire le richieste dei fan con un episodio classico è evidente anche in molte autocitazioni.

Bel... Panorama.

Tra le novità, abbiamo una struttura episodica con tanto di: "Nelle puntate precedenti". La cosa fa molto videogame trendy, sempre pronto a ibridarsi con altri media, ma al prezzo di un netto calo della tanto ostentata atmosfera. Altro pepe è dato dal nuovo analyzer, aggeggio del tutto simile a quello visto nella serie di Metroid Prime. Scandagliare gli scenari alla ricerca di oggetti o per analizzare i vari nemici è un altro tassello nell'andatura cadenzata e lenta del gioco Capcom. Investigando si porta la percentuale del nuovo gingillo fino a 100:  a quel punto si vince un oggetto rigenerante resettando il "contachilometri", pronti a ricominciare. Dopo l'esaltazione iniziale, il gran numero di oggetti a disposizione fa calare l'interesse per l'accrocchio, ma non è nulla che ne comprometta l'esistenza.

Gli effetti di luce fanno la loro porca figura. Ho detto gli effetti di luce, non Jill.

Ora, però, andiamo al sodo: questo Revelations, funziona? In modalità Jeeg Robot d'acciaio (ovvero con il secondo analogico agganciato e venduto a parte, per la versione 3DS), il gioco guadagna un'agilità senza pari per la serie. L'impugnatura leggermente sghemba non è il massimo della comodità, ma poter gestire i protagonisti come in un classico sparatutto in terza persona dona ariosità ai movimenti, che diventano così tra i più funzionali della serie.  Senza l'appendice tecnologica, giocare risulta molto più macchinoso, ma non peggio che in un qualunque altro Resident Evil. Risultato? Con questa riverniciata in alta risoluzione, i controlli risultano ancora più precisi, benché in molti abbiano lamentato un'asimmetria tra personaggio e mirino. In tutta onestà, non ci ho fatto molto caso e non penso influisca sulla giocabilità.

Tecnicamente, la sfarzosa veste del gioco Capcom è di dominio pubblico: filmati in computer grafica assolutamente splendidi, ottima modellazione e, sopratutto, una scelta cromatica di prim'ordine, che fa dei filtri un elemento distintivo dei vari scenari, esattamente come già visto nel quinto, controverso episodio. Ne guadagna pure il frame rate, sempre stabile su PS3 e Xbox 360. Purtroppo non mancano le solite texture da PSP, un classico in queste rimasterizzazioni. Per fortuna non sono così tante da compromettere l'ottimo aspetto globale. La localizzazione integrale in italiano è un'altra sorpresa, soprattutto perché lo staff non annovera le solite voci videoludiche, portandosi una spanna sopra rispetto ai prodotti solitamente distribuiti nella nostra lingua. Inoltre, la colonna sonora è degna di un kolossal cinematografico. Aggiungete una scorzetta di limone (longevità sopra la media grazie anche a una modalità a parte con dozzine di missioni) e avrete per le mani un gran bel cocktail. Insomma: doppio analogico e sistema di controllo poderoso, glutei di Jill (quasi) sempre in primo piano, atmosfera rugginosa e prezzo budget. Tra tutti i peccati mortali di Capcom, questo è sicuramente tra i meno gravi. Anzi, si tratta di una rimasterizzazione molto divertente.

Io tifo per la bionda, nonostante il "visus impedito".

Resident Evil Revelations HD, per concludere, non fa passi da gigante a livello concettuale. Non è coraggioso in termini di level design, tutt'altro. Eppure, aggiungendo piccoli accorgimenti ludici e visivi, propone un episodio sotto molti aspetti più fresco e interessante di quanto visto nella saga "ufficiale". Per chi ha già giocato la versione 3DS la sola modalità aggiuntiva potrebbe non bastare. Gli altri, invece, oltre alla campagna, troveranno queste polposissime missioni extra, che pur riciclando le location del gioco, poggiano su un'intrigante crescita in stile RPG. Progressione lenta, sbloccaggio di armi e abilità, aumento di livello: io ci ho giocato almeno il doppio rispetto alla campagna classica. Ironicamente, questo Resident Evil Revelations HD si rivela molto più coerente con la serie canonica del pluri-dispendioso sesto capitolo, quantomeno da un punto di vista stilistico.

Dissonanze Capcomiane.