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Fallout: New Vegas, l’ingiustizia dei numeri | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Fallout: New Vegas rappresenta un caso molto particolare nella storia dei giochi di ruolo e, in realtà, dei videogiochi in generale. Dopo che Bethesda prese i diritti della storica serie, si affrettò a produrre Fallout 3, guadagnando un enorme successo al punto che il gioco viene ancora ricordato molto positivamente (soprattutto da chi non ha mai provato i primi due capitoli).

In realtà - e questo è meno noto - un progetto per Fallout 3 già esisteva con il nome di lavorazione “Van Buren”, ed è ancora possibile trovarne una versione molto primitiva, giocabile. In questo titolo che non vide mai la luce il giocatore sarebbe stato coinvolto in una guerra tra la Fratellanza d’acciaio e la Nuova Repubblica della California, visitando luoghi come il Grand Canyon, e arrivando infine a decidere le sorti di alcuni missili nucleari fino a scolpire, eventualmente, la struttura del mondo apocalittico di Fallout.

Con tutto questo, però, Fallout 3 non c’entrò mai fondamentalmente nulla. New Vegas, in compenso, sì. Gli sviluppatori dietro al gioco non erano gli stessi del terzo episodio ma, di fatto, coloro che possedevano la licenza in origine. Sfruttarono le risorse messe a loro disposizione per creare un’esperienza più narrativa, finirono per implementarono molte delle idee originariamente riservate a Van Buren. In un certo senso, quindi, New Vegas sarebbe il “vero” Fallout 3.


Van Buren.

L’ingiustizia dei numeri, dicevo nel titolo. La percezione di spin-off ha portato molti giocatori a ritenere New Vegas meno importante di Fallout 3; una sorta di espansione stand alone. Conseguentemente, sia la stampa generalista che quella specializzata - che negli ultimi anni mostra sempre più spesso un’infiltrazione di incompetenza - cedettero a pregiudizi.

La possibilità di crescere un protagonista variegato capace di compiere scelte importanti con conseguenze tangibili venne apprezzata da pochi, mentre la trama che vedeva tre fazioni in lotta con una quarta nascosta e indebolita, venne ritenuta troppo complessa. In New Vegas c’è questo genio della tecnologia, una sorta di Tony Stark post apocalittico, che tenta di tenere unità la città di Las Vegas, da lui plasmata per ricordare la civiltà prima della guerra. Due eserciti si affrontano nel deserto circostante, entrambi con gli occhi puntati sul gioiello luminoso. La Repubblica della Nuova California si presenta come la scelta apparentemente più democratica di fronte alle usanze più barbare e selvagge della Legione di Cesare, ma le opzioni a disposizione di un giocatore abile permettevano di andare ben oltre la banale scelta di supportare l’una o l’altra fazione in gioco.

Avamposto della Repubblica della Nuova California.

Nonostante siano passati dieci anni dalla sua uscita preferisco evitare spoiler eccessivi, nella speranza che qualcuno sia spinto a provare quello che ritengo un capolavoro dei giochi di ruolo; è sufficiente pensare che nello scenario che ho descritto è possibile agire come doppiogiochisti, supportare una delle due fazioni o volendo la terza, la cui natura viene svelata nel corso della campagna. O ancora - perché no? - decidere di stravolgere ogni cosa e riplasmare il Nevada come si preferisce, ripercorrendo strade e opzioni che arrivano direttamente daVan Buren.

L’ingiustizia dei numeri non si ferma però al mancato “3” nel titolo, ma contempla anche il giudizio aggregato da Metacritic. All’epoca, gli accordi tra Obsidian e Bethesda prevedevano il pagamento di un bonus nel caso in cui Fallout: New Vegas avesse raggiunto una media dell’85%. La percentuale, visibile tutt’oggi, si ferma all’84%, ennesima dimostrazione di come tutto ha conseguenze e di come la percezione e i pregiudizi delle persone possono cambiare le cose.

Generico cecchinaggio™.

A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se Fallout: New Vegas fosse uscito col titolo di Fallout 3. Forse niente. Forse il gioco sarebbe stato trattato diversamente e affidato a persone diverse con una maggiore conoscenza dell’argomento. Forse quell’84% sarebbe diventato un valore più alto. Forse… .

Di sicuro, Fallout: New Vegas è tra i migliori giochi di ruolo creati nell’era moderna, e merita assolutamente di essere preso in considerazione da qualunque appassionato.