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Dicembre 1982: Un mese al femminile | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A dicembre del 1982, Atari lancia in sala giochi Quantum, un bizzarro gioco basato sui vettori ideato da Elizabeth Ryan in cui bisogna accerchiare particelle quantiche senza toccare le altre particelle per accumulare punti. O qualcosa del genere.

Il 2 dicembre, sempre per mano di Atari, si manifesta E.T. the Extra-Terrestrial, adattamento ufficiale per Atari 2600 del film omonimo di Steven Spielberg. Ideato da un Howard Scott Warshaw che arriva dai successi di Yar’s Revenge e Raiders of the Lost Ark, il gioco paga i tempi di sviluppo mostruosamente ridotti e ne viene fuori una mezza mediocrata. Il suo insuccesso genererà una sorta di mitologia, che lo porterà ad essere indicato come peggior gioco della storia e sola e unica causa per il crash del mercato videoludico americano del 1983. Sono entrambe esagerazioni, ma ne parleremo a gennaio in Retroutcast.

Nel mentre, quella leggenda di Don Daglow, assieme alla programmatrice Ji-Wen Tsao, estrae dal cilindro Shark! Shark! per Intellivision. Nel gioco si controlla un pesce che deve cibarsi di suoi simili crescendo mano a mano di dimensioni ed evitando nemici di vario tipo, fra cui, come da titolo, degli squali. Shark! Shark! diventerà a sorpresa un cult e un successo ben al di fuori dell'inizialmente previsto pubblico infantile.

Il 13 dicembre tocca a River Raid, uno sparatutto a scorrimento verticale per Atari 2600 che è sostanzialmente un mezzo capolavoro di programmazione, grazie al suo sistema di generazione procedurale dei livelli, alla qualità del gameplay e alla precisione tecnica. A idearlo e programmarlo è Carol Shaw, che grazie soprattutto al milione abbondante di copie vendute da River Raid potrà godersi il lusso di andare in pensione a quarantacinque anni, nel 1990. E buttalo.

Due giorni dopo, Nintendo mette in vendita Green House, nuovo Game & Watch della serie a doppio schermo in cui bisogna proteggere le piante di una serra da vermi e ragni inondandoli di insetticida.