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Aprile 1991: I grandi successi di CDTV e Game Gear | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Ad aprile del 1991, Commodore mette in vendita il CDTV, una macchina che riesce ad essere allo stesso tempo avanti rispetto ai suoi tempi e un catorcio inutile. Nella sostanza, si tratta di un'Amiga 500 con integrati un lettore di CD-ROM e un telecomando, il tutto incastonato in un'estetica da componente per l'impianto Hi-Fi (dieci anni dopo diremmo Home Theater), chiaramente pensato per fare concorrenza diretta al CD-I di Philips, uscito un'annetto prima. Il problema è che la macchina viene messa in vendita a un prezzo insensato (999 dollari in America), mentre Commodore si fa concorrenza da sola producendo un lettore di CD-ROM collegabile all'Amiga, e in generale il supporto lato software latiterà in maniera disastrosa. Nel complesso, si tratterà di un fallimento, cosa che non mi impedisce di averne uno qui a casa che prende polvere più o meno da quando ho smesso di rimanere a bocca aperta ascoltando l'enciclopedia interattiva che parla.

E a proposito di fallimenti, il 26 aprile 1991 arriva in Europa Game Gear, la console portatile di Sega. Ora, parlare di fallimento, in realtà, è un po' eccessivo ma contestualmente inevitabile: la macchina, che si presenta sul mercato menandosela con lo schermo a colori, la potenza dell'hardware, la compatibilita (tramite adattatore) coi giochi per Master System e altre sciccherie, pagherà lo scotto di una durata misera delle batterie ma complessivamente arriverà a superare quota dieci milioni di pezzi venduti e, di fatto, sarà la seconda console portatile sul mercato. Il problema è che la prima console portatile ne venderà oltre cento milioni, e a quel punto che vuoi fare? Nonostante tutto, però, il Game Gear verrà ricordato come una buona console, con svariati giochi di valore assoluto, e tornerà sotto forma di cesso tascabile.