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Captain Toad: Treasure Tracker presenta i funghi trifolati, il piatto dell’estate

Sento di averlo già scritto almeno un altro paio di volte ma… Continua la serie di port da Wii U a Switch... Con l’arrivo di un singolare e amato titolo del 2014, Captain Toad: Treasure Tracker, il primo gioco della storia che ha per protagonista il bistrattato funghetto Toad, suddito della Principessa Peach, e noto ai più per essere il latore del messaggio “the princess is in another castle”, nel primo Super Mario Bros. Come Toad sia diventato “Capitano” non è chiarissimo, ma fatto sta che in Treasure Tracker lo vediamo nella sua prima avventura in solitaria (anzi, in coppia, dato che c’è anche Toadette), che propone un gameplay assolutamente originale, sia nel panorama dei giochi Nintendo che in generale. Captain Toad: Treasure Tracker è infatti un puzzle game basato su livelli strutturati come meravigliosi diorama, in cui bisogna trovare la strada per raggiungere una stella, raccogliendo al contempo tre diamanti ben nascosti.

I diamanti rappresentano quello che in Super Mario Odyssey sono le lune, ovvero il collezionabile che sblocca i livelli, ma a parte quelli, nei livelli ci sono anche altri oggetti da raccogliere e cose da fare. Per “completare” ogni stage bisogna: trovare la stella, collezionare i tre diamanti, sbloccare un achievement specifico del livello (raccogli tutte le monete, trova il fungo dorato, non farti colpire dai nemici, ecc.) e infine trovare un adesivo di Toad in pixel art nascosto da qualche parte. Per fare tutte queste cose, servono tassativamente almeno due run: l’adesivo di Toad, che nella versione Wii U era sbloccabile con l’Amiibo del funghetto, si rende disponibile solo dopo aver raggiunto la stella almeno una volta. Considerando che ogni singolo livello è relativamente breve, il gameplay di Captain Toad: Treasure Tracker è molto concentrato e approcciabile, basta avere cinque minuti a disposizione per combinare qualcosa nel gioco, e la versione Switch valorizza al massimo questo aspetto grazie alla portabilità.

Il gameplay in sé si fonda sulla complessità architettonica dei livelli, che sono un concentrato di blocchi, scale, meccanismi e soprattutto alcove nascoste, da scoprire ruotando opportunamente la visuale e interagendo con ogni oggetto. Di solito, raggiungere la stella non è mai super-complesso, ma trovare tutti i diamanti e completare l’obiettivo richiede attenzione ai dettagli e un po’ di intuizione. A prima vista, i livelli sembrano piccoli e semplici, ma poi saltano sempre fuori almeno due o tre passaggi segreti che inizialmente, e pure alla seconda occhiata, erano invisibili. Captain Toad: Treasure Tracker è davvero un gioco pieno di sorprese e molto curato, un po’ come un set LEGO in cui dentro ogni stanza c’è un piccolo meccanismo nascosto.

In versione Switch, Captain Toad: Treasure Tracker torna in grandissima forma, con una serie di migliorie decisamente significative, che rendono ancora più unico questo gioco già piuttosto innovativo. Dal lato dei contenuti, il gioco si presenta in gran parte invariato: ci sono nuovi livelli ispirati alle più recenti avventure di Mario, che si sbloccano alla fine dello story mode principale, ma per il resto il grosso del gioco è rimasto lo stesso. Gli Amiibo sono ancora supportati, ma solo per attivare un funghetto speciale che rende Toad invulnerabile, semplificando così il completamento di livelli particolarmente ostici. Le sfide di Toad 8bit sono infatti incluse nel gioco base e si sbloccano in automatico ogni volta che si completa un livello. La presenza di Toad 8bit si può quindi attivare o disattivare premendo il pulsante RZ.

Fin qui, insomma, niente di sconvolgente in termini di novità, il lavoro più grosso è infatti stato fatto sui controlli, che sono stati rivoluzionati rispetto all’originale per Wii U, molto incentrato sulle funzionalità del GamePad. In modalità portatile, le cose non sono poi così diverse, perché in fondo, diciamocelo, uno Switch non è molto diverso da un GamePad Wii U: i pulsanti sono più o meno nelle stesse posizioni, il touch screen funziona, tutto torna. Per cui, giocare su Switch in mobilità ricorda molto giocare sul GamePad con la TV spenta. Nei livelli hipster, dove bisogna spostare e ruotare elementi dello scenario, si tocca lo schermo, in tutti gli altri il personaggio si muove come al solito. Le cose cambiano considerevolmente se si sceglie invece di giocare con i JoyCon scollegati, sia in modalità mobile che docked: in questo caso, sullo schermo appare un puntatore, sempre visibile, controllato dal JoyCon destro. Il puntatore non funziona come quello Wii, ovvero non richiede di puntare la “testa” del controller verso la TV, bensì è controllato dai sensori di movimento, quini lo si può usare in modo ragionevole anche con i JoyCon collegati al loro supportino, ma funziona ancora meglio tenendoli separati. La funzione del puntatore è quella di emulatore il santo ditino che normalmente interagirebbe con i livelli tramite touch screen. Premendo il tasto RZ, si emula una pressione sullo schermo e mantenendolo premuto si possono utilizzare le manopole rotanti. Questa cosa del puntatore funziona piuttosto bene. Non è elegante, perché il cursore stona un po’ con la pulizia tipica delle schermate di Captain Toad: Treasure Tracker, ma fa il suo sporco dovere.

L’aggiunta del puntatore apre però le porte a una squisita modalità a due giocatori, inedita per Toad e unica anche nel panorama dei giochi Switch. Si tratta infatti di una modalità multiplayer asimmetrica, in cui un giocatore controlla Toad con il JoyCon sinistro e l’altro controlla il cursore con quello destro. In questa modalità, i controlli sono leggermente diversi, per permettere di ruotare la telecamera con un singolo JoyCon, e in più il secondo giocatore ha a disposizione delle utilissime rape, che può lanciare in ogni momento per raccogliere monete o stordire i nemici. Questa variante multigiocatore mi ricorda un po’ Super Mario Galaxy, dove un secondo giocatore poteva impugnare il Wiimote e muovere un puntatore con cui raccogliere e sparare gli zuccherini. È un po’ la stessa cosa, con la differenza che questa volta la cooperazione è più significativa, perché le rape sono più interattive e il giocatore con il puntatore può anche ruotare lo schermo in modo più efficace di chi controlla Toad. Pertanto, se non si collabora davvero, è difficile completare i livelli. Nel complesso, davvero una bella modalità, che rende il gioco ancora più unico e permette di cooperare anche con giocatori casual, dato che muovere il puntatore è semplicissimo.

Per il resto, Captain Toad: Treasure Tracker è lo stesso ottimo gioco di qualche anno fa, è un prodotto di grande qualità e non può davvero mancare nella libreria di chiunque ami i titoli offbeat e i personaggi Nintendo. Personalmente, lo consiglio davvero tanto a chi non ha molto tempo per giocare, perché i livelli hanno la lunghezza giusta e, anche se il gioco si può completare abbastanza in fretta, tanti stage sono così deliziosi che è impossibile non volerli rivisitare per completare tutte le sfide.

Ho scaricato Captain Toad: Treasure Tracker su Switch dal Nintendo eShop grazie a un codice fornito da Nintendo Italia e ci ho giocato un po’ in tutti i modi possibili: in modalità portatile e docked, in singolo, in coop sulla TV e sullo Switch stand alone. Mi sono divertito un mondo in tutte le modalità. Il gioco non è invecchiato di un giorno dalla sua prima uscita e la versione Switch è senza dubbio quella definitiva! Captain Toad: Treasure Tracker è disponibile anche su Nintendo 3DS e, nella sua versione originale, su Wii U.  Ah, come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.