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Modern Warfare e gli scherzetti della memoria

Uno degli aspetti più fastidiosi dell’invecchiare è che la mia memoria comincia a fare cilecca più spesso. Non che prima mi ricordassi tutto alla perfezione, intendiamoci. Chi segue regolarmente i nostri podcast avrà probabilmente notato quanto spesso mi dimentichi il nome di attori e/o personaggi di film, serie TV, fumetti e quant’altro.

Ma che c’entra la memoria con gli sparatutto in prima persona? Beh, tutto nasce da un pezzo di luglio 2023 che la redazione nordamericana di IGN ha riproposto a fine ottobre per celebrare i vent’anni di Call of Duty (quando ci si diverte il tempo vola, eh?), lo storico sparatutto militare sviluppato da Infinity Ward. L’articolo in particolare si concentra su una fra le missioni più memorabili della storia dei videogiochi: Mimetizzazione perfetta (All Ghillied Up) di Call of Duty 4: Modern Warfare. Al pezzo è anche allegato un mini-documentario con un’intervista a Mohammad Alavi, il designer che creò quella missione insieme ai suoi colleghi di Infinity Ward.

Per chi non lo sapesse o non se lo ricordasse, Mimetizzazione perfetta è ambientata in una Pripyat ormai città fantasma in seguito al disastro di Chernobyl. Mentre tutto il gioco è una serie di situazioni ad alto tasso di adrenalina e con un susseguirsi di scontri a fuoco, questa missione ci calava nei panni John Price insieme al capitano McMillan, il suo superiore, e avevamo l’obiettivo di raggiungere un’area particolare della città evitando in tutti i modi di allertare le forze nemiche che pattugliavano in abbondanza la zona.

Ma dicevamo, la memoria. Per quanto spesso mi dimentichi di cose più o meno importanti, Mimetizzazione perfetta è ancora oggi uno dei momenti videoludici che ricordo meglio a quasi vent’anni di distanza. Non ricordo per filo e per segno la missione, quindi non potrei scriverne una guida, ma il senso di meraviglia e la tensione provati al tempo sono ancora vividi nella mia mente. E sono sicuro che se ci rigiocassi, riproverei oggi quelle stesse emozioni; certo, magari con meno intensità, e probabilmente non rimarrei sorpreso allo stesso modo come successe allora, ma sono pronto a scommettere che rimarrei ancora estasiato dalla precisione con cui tutta la missione gestisce la tensione e alterna con maestria momenti più calmi a quelli più concitati (sempre tenendo a mente che è una missione da fare interamente “di nascosto”).

Call of Duty 4: Modern Warfare è uno fra gli FPS più importanti della storia dei videogiochi per svariati motivi, e questa missione è probabilmente una di quelle più rappresentative del suo impatto. Dimostrò che era possibile fare qualcosa di fuori dagli schemi, che era possibile disattendere le aspettative della serie di Call of Duty per offrire un’esperienza diversa che fosse altrettanto divertente e che non risultasse fuori posto. E ringrazio la mia memoria che non ha fatto cilecca in questo caso. Non ancora, per lo meno.

E se non ci avete mai giocato, vale la pena di recuperare Call of Duty 4: Modern Warfare, fosse anche solo per provare in prima persona ;-) Mimetizzazione perfetta.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Doom, agli sparatutto e alle sparatorie, che potete trovare riassunta qua.