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Blu Brothers #18

Non devono salvare un orfanotrofio pieno di debiti e non sono nemmeno inseguiti da una banda di neonazisti bifolchi. La missione dei Blu Brothers di Outcast è analizzare scrupolosamente (e quindicinalmente) i migliori Blu-ray del momento disquisendo amabilmente di compressione, soundstage multicanale, bordate del sub, grana e rumore video. E vista la mole di materiale che giunge quotidianamente a casa dei due fratelli blu, non ve ne liberete tanto facilmente.

Men in Black 3 3D

A dieci anni dal deludente Men in Black 2, tornano gli uomini in nero, questa volta alle prese non solo con alieni pericolosi ma anche con salti temporali. J (Will Smith) per salvare il suo partner e la Terra, torna negli anni ’60 e, insieme al giovane agente K (Josh Brolin, piuttosto credibile come Tommy Lee Jones ringiovanito), darà la caccia a Boris “l’animale”, un alieno tornato indietro nel tempo per permettere al suo bellicoso popolo di invadere la terra prima che questa venga protetta da uno scudo interstellare attivato proprio da K. Questo terzo episodio del franchise cerca di attirare l’attenzione con il viaggio nel tempo (senza proporre nessuna idea innovativa, però) e prova a dare più spazio al rapporto tra i due protagonisti. Se l’effetto sorpresa del primo film è svanito, rimane però una discreta dose di humor e come puro intrattenimento questo terzo episodio funziona sicuramente meglio rispetto al secondo.

Una volta tanto, l’uscita italiana precede di un mese quella americana e Sony Pictures propone un’edizione standard e quella 3D qui in analisi che comprende due dischi. Per quanto riguarda la versione bidimensionale, il comparto video è di ottimo livello come ci si aspetterebbe da un blockbuster recente: ottima definizione, pulizia totale del quadro, artefatti inesistenti. Pur essendo il film girato in pellicola, la grana non si vede, ma non ci sono filtri e l’abbondanza di CGI giustifica il look digitale del quadro. Passando alla versione 3D, il dettaglio rimane di ottimo livello in primo piano, mentre sugli oggetti più distanti e sui fondali si perde qualcosa in precisione e nitidezza. La fotografia più luminosa del solito, con molte scene diurne, aiuta sicuramente la visione con gli occhialini e l’effetto tridimensionale sulle figure in primo piano è di ottimo livello. Purtroppo non si può dire lo stesso di tutto ciò che sta oltre una certa profondità di campo, e qui emergono i limiti della conversione 3D in post-produzione: i fondali sembrano piatti e “incollati” dietro le figure in primo piano e in alcune sequenze specifiche l’immagine sembra davvero finta, (l’effetto ricorda un po’ i primi film su schermo verde in cui appariva evidente lo scollamento tra riprese live action e fondali piatti). Fortunatamente, per buona parte della visione questo effetto non è per nulla evidente e il cross-talking è inesistente, ma non possiamo nemmeno dire di trovarci di fronte a uno dei migliori 3D in circolazione. Discorso diverso per l’audio, che convince su tutta la linea, sfoderando ottime dinamica e separazione dei canali, con il pregio di differenze sostanzialmente nulle tra la traccia originale e quella italiana (entrambe in DTS-HD Master Audio). Gli extra, ad eccezione di un breve filmato sulla conversione 3D e di alcuni modelli tridimensionali, sono stipati nel disco con la versione 2D del film e sono tutti in HD. Questi comprendono un gioco interattivo, il dietro le quinte (26’), le gag sul set, il videoclip di Pitbull, il trailer di The Amazing Spiderman e diverse featurette sulla realizzazione, per circa un’ora di durata. [P.B.]

Film 6,5 Blu-ray: 8 (Video 3D 7,5 - Video 2D 8,5 - Audio 8,5 - Extra 7)

Resident Evil: Damnation

Da dove partire? Da Leon che si ritrova in Slovacchia in mezzo a una guerra civile che ricorda quella dei Balcani? Da Las Plagas che ha trasformato migliaia di cittadini in simil-zombi? Da Ada Wong munita di rampichino sempre più in versione Bayonetta? Dai mostroni finali che paiono un mix sotto steroidi tra il cantante dei Rammstein, Pinhead di Hellraiser e gli antenati albini di Prometheus? Ecco forse proprio questi ultimi, insieme a qualche riuscita sequenza in soggettiva che fa sempre molto "videogame style", sono la cosa migliore di Resident Evil: Damnation, secondo exploit in computer grafica della serie diretto da Kamiya Makoto, che alla fin fine è un po' un mezzo pasticcio. Sarà il mediocre doppiaggio, l'inespressività dei volti, le frasi ebeti messe in bocca a Leon (che parla ormai come un Bruce Willis dei poveri) o un plot con più buchi di una teiera. Sta di fatto che tra licker addomesticati, teste spappolate e tentacolari e la solita carne da macello ci si chiede che senso abbiano questi spin-off, a parte stuzzicare la curiosità di qualche fan sfegatato della saga di Capcom. Non è brutto e sconsolante come l'ultimo film in live-action (ormai Paul W.S. Anderson ce lo siamo giocato definitivamente), ma ai titoli di coda mi sono accorto che avrei potuto impiegare i 100 minuti di film in altre faccende più gratificanti... magari giocando a Resident Evil 6.

Sony Pictures propone Resident Evil: Damnation in una bella edizione, con un disco a doppio strato riempito per l'80%, traccia italiana lossless e un comparto extra decente, che offre circa 45 minuti di filmati tra trailer, dietro le quinte, scene scartate e un breve speciale su Las Plagas. Il video in 1.78:1 1080p si presenta bene, nonostante i colori smorti delle location (ma le esplosioni sono sempre un bel vedere), un po' di grana digitale di troppo e qualche difetto di aliasing. Con prodotti simili in computer grafica, comunque, non si sbaglia quasi mai e l'impatto visivo è assicurato, anche se in certe sequenze (il garage sotterraneo, il rifugio del Presidente) la profondità tridimensionale non è proprio il massimo, fermo restando che il dettaglio è sempre elevato e certi primi piani sugli incarnati sono esemplari per risalto dei particolari e compattezza. Il DTS-HD MA 5.1 italiano è altrettanto valido, soprattutto grazie alle molte sequenze movimentate con sparatorie, esplosioni, combattimenti e attacchi. Il blocco posteriore è vivace quanto basta e il sub non risparmia colpi ad effetto, come nelle scene belliche e nell'entrata in scena dei giganti nel finale. Il mix è equilibrato e forse fin troppo compatto e "centrale", là dove avrei preferito uno stacco maggiore tra i due fronti, ma anche così il divertimento è assicurato. [F.D]

Film: 5,5 Blu-ray: 8 (Video 8 - Audio 8 - Extra 6,5)

In Time

Autore e regista di tre pellicole per nulla banali come Gattaca, S1m0ne e Lord of War, Andrew Niccol questa volta fa un mezzo buco nell’acqua e spiace ancora di più vista la particolarità del soggetto. Niccol torna infatti alla fantascienza disegnando un altro modello di società alternativa dopo quello geneticamente perfetto di Gattaca. Questa volta, l’elemento che contraddistingue il ceto sociale è il tempo, utilizzato come una vera e propria valuta:una volta compiuti i 25 anni di età, tutti gli uomini e le donne smettono di invecchiare (gli adulti e i vecchi hanno tutti l’aspetto di venticinquenni), ma si attiva un timer che determina quanto ognuno abbia ancora da vivere. Lavorando si guadagna tempo, mentre comprando cibo, beni e servizi, si cede tempo. La vicenda del film prende il via da un ghetto industriale in cui la gente è povera e dove pertanto la morte è sempre dietro l’angolo. Will (Justin Timberlake) vede morire sua madre davanti ai suoi occhi e un ricco di oltre cent’anni decide di regalargli il suo tempo (oltre mille anni) prima di togliersi la vita. Questi due fatti spingono il giovane a intrufolarsi nella “city” dei ricchi imprenditori millenari e degli scommettitori per ribellarsi al sistema. L’idea è decisamente interessante, l’ambiente suddiviso in “time zone” è ben strutturato e il basso budget a disposizione si nota ma non incide troppo. Purtroppo, però, sono molte le cose che non funzionano: la successione degli eventi procede in modo tutt’altro che brillante, molti dialoghi sono di una banalità sconcertante, il livello di recitazione è piuttosto basso (Justin Timberlake è quello che se la cava meglio, il che è tutto dire) e ulteriormente aggravato da un doppiaggio italiano infelice. Una bella idea ma uno sviluppo non all’altezza delle premesse… peccato.

Se sul film c’è da obiettare, sulla realizzazione del Blu-ray c’è veramente poco da ridire. L’unico comparto un po’ debole dell’edizione è quello degli extra, che offre una featurette (16’), le scene eliminate (13’), una clip promozionale e due trailer, tutto in HD. Non è molto, ma anche l’edizione americana non offre di più. Davvero eccellente invece il comparto video, che valorizza la fotografia di Roger Deakins e mostra tutti i pregi della Arri Alexa utilizzata per le riprese. La definizione è decisamente razor e, sebbene luce e colori siano molto alterati, non si arriva mai a eccessi che rendano l’immagine troppo digitale/finta. Ottimi contrasto e resa cromatica, non si notano cali di definizione nelle scene buie, il rumore è inesistente e la compressione non fa emergere alcun artefatto. Di analoga precisione l’audio, con una traccia DTS-HD MA italiana che (doppiaggio a parte) non ha nulla da invidiare alla controparte inglese. Il fronte anteriore è molto esteso, quello posteriore piuttosto partecipe, i dialoghi sono chiari e il messaggio sonoro molto cristallino. L’ascolto è coinvolgente anche nelle scene più tranquille, merito di tanti lievi effetti ben posizionati, mentre le sequenze d’azione fanno apprezzare la buona dinamica delle tracce, che in termini assoluti non sono però particolarmente roboanti (il canale LFE è un po’ pigro e sebbene gli effetti ci siano, non è un film di Michael Bay e neppure Terminator Salvation). [P.B.]

Film: “6 politico” Blu-ray: 8 (Video 9 - Audio 8 - Extra 6)