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Antstream: Impressioni dalla Closed Beta

Ineluttabile come un certo Titano violetto, lo streaming nel mondo dei videogiochi è qui. Se ne parla da anni ma è stata la discesa in campo di Google col suo Stadia ad aver acceso gli animi, nel bene e nel male. Sembra non ci sia scampo e che questo sia il futuro dei videogiochi, o almeno una sua dimensione alternativa per i prossimi anni. E ben venga! Perché, fra le altre cose, è dall'annuncio che sto salivando di fronte alle possibilità tecniche dettate da una farm di computer in grado di aggregare i propri TeraFLOP dinamicamente come componenti di un robottone giapponese, per generare dettagli e fluidità finora possibili solo su PC da nababbi tamarri pieni di lucine RGB. Perché tutti sanno che le lucine RGB aumentano di almeno un 10% le capacità computazionali di un qualsiasi PC.

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Antstream diventerà il Netflix del retrogaming? | Outcast Weekly Outcast Staff

Ecco, Antstream è esattamente dal lato opposto dello spettro, essendo nato principalmente per rendere semplice e fruibile l'accesso a retrogame sparsi su varie piattaforme. Di certo, un'applicazione che non richiede una grande potenza di calcolo da parte dei loro server ma presenta problematiche altrettanto complesse da gestire, su tutte l'input lag. Il mese scorso, Antstream è partito in forma di closed beta riservata ai backer su Kickstarter e grazie al buon giopep, che ha prontamente scucito il grano per supportare il progetto in tempi non sospetti, ho potuto provare un po' come funziona questo promettente servizio . L'approccio allo streaming di Antstream non è poi tanto diverso da quello di un Netflix qualsiasi, con la sua interfaccia pulita a quadratoni che propone i vari giochi e una barra di ricerca per tutto il resto. La selezione di giochi e piattaforme è piuttosto limitata, al momento (intorno ai duecento titoli), ma spazia su un buon numero di piattaforme, che va dagli arcade al Sega Mega Drive. Molto importante, e interessante ai fini della preservazione, la corposa selezione di giochi per home computer, in particolare ZX Spectrum, Commodore 64 e Amiga. L'emulazione per queste piattaforme è sensibilmente più complessa e spesso richiede un po' più di smanettamento rispetto alle sue controparti console, ed è un piacere potersi buttare immediatamente in Uridium semplicemente schiacciando un pulsante e senza sbattersi troppo. La comodità di avere accesso a tutto 'sto ben di Dio in tre clic è impareggiabile. E per carità, sono il primo che si diverte a giocare coi parametri degli emulatori o, peggio, a modificare e adattare vecchie console, però Antstream è potenzialmente perfetto per chi non è interessato a questi feticismi e vuole farsi una partita e basta, senza perdere l'intero pomeriggio a smadonnare. Fra l’altro, oltre che su Amazon Fire Stick, Mac, Nvidia Shield, PC e Xbox One (con PlayStation 4 e “altre piattaforme” annunciate per il futuro), esistono client anche per dispositivi Android e iOS, quindi, a patto di avere una connessione anche un minimo decente, è possibile portarsi tutto tranquillamente in tasca e giocarci ovunque.

Con l’interfaccia pulita, cammini per strada, mangiando una mela, coi libri di scuola.

Ho provato Antstream principalmente nella sua versione Windows nel corso delle scorse settimane e l'impressione è che, pur essendo al momento molto scarno, funzioni già molto bene nelle sue componenti più importanti. Prima di tutto, l'input lag sembra davvero minimo. Non so quale stregoneria tecnologica abbiano messo in atto ma la differenza nella reattività dei comandi rispetto a una qualsiasi ROM giocata sul proprio computer sembra minima e non pesa molto di più di una normale emulazione in locale. Da cellulare, e in generale da connessione mobile, il ritardo è leggermente più percettibile ma è stato fatto davvero un ottimo lavoro. La qualità delle immagini è invece molto più altalenante. Sui giochi semplici e più antiquati (vedi l'Uridium di cui sopra), la compressione lavora molto bene, ma addentrandosi in territori graficamente più movimentati e complessi, le cose cambiano. Ad esempio, Metal Slug mostra evidentissimi problemi di compressione, costituiti dai classici fastidiosi quadratoni e smarmellamento vario, specie nelle fasi più concitate, con esplosioni e decine di proiettili a schermo. Non è un problema di emulazione, che fila sempre liscia, ma è probabilmente dovuto a un bitrate di trasmissione ancora troppo basso per riprodurre accuratamente scenari complessi come quelli del leggendario gioco di SNK. Certo, Metal Slug è un caso limite ma lo stesso fenomeno si presenta anche in altri giochi, come Prehistoric Isle, in maniera minore ma comunque abbastanza fastidiosa. Paradossalmente, ho l'impressione che gli artefatti grafici si manifestino con maggiore frequenza e portata nella versione per Windows dell'app di Antstream, mentre la versione mobile ha una compressione molto più pulita, magari per una differente programmazione o semplicemente perché i pixel sono spalmati su uno schermo più piccolo. C'è ovviamente da precisare che al momento l'intero servizio si trova in una fase abbastanza sperimentale e gli sviluppatori avranno tempo e modo di sistemare questi ed altri problemi, non ultima una funzione di ricerca al momento davvero troppo essenziale, che non permette di catalogare i giochi per piattaforma, genere o anno di uscita. Nel complesso, la componente streaming sembra funzionare molto bene, specie nella sua versione per cellulare, e l'input lag, ripeto, è ridotto al minimo, quasi al pari di un qualsiasi emulatore.

I quadrettoni pixelloni smarmelloni che compaiono ad ogni esplosione in Metal Slug.

Per quel che riguarda le funzioni per così dire "accessorie", Antstream è già pieno di ottimi spunti. Molti dei giochi presenti hanno delle "Challenge" da completare, ovvero delle sfide "one-shot" curate dagli sviluppatori della piattaforma. Ad esempio, potrebbe essere necessario completare un determinato livello senza morire nemmeno una volta oppure riuscire a fare più punti possibile in un certo tempo, ma c'è spazio anche per sfide più sfiziose ed elaborate. È un approccio interessante, già utilizzato da Nintendo sui giochi NES che propone col suo servizio online. Funziona molto bene con i retrogame, proprio in ragione della loro difficoltà, e questi obiettivi diventano un pretesto per insegnare al giocatore come destreggiarsi in situazioni difficili, oppure suggerendo un approccio alternativo al problema. Inoltre, completare le sfide fa guadagnare cristalli, la "moneta" di Antstream, che possono poi essere usati per sbloccare altre sfide. Sono inoltre presenti leaderboard online per gli high score di ogni gioco e diverse meccaniche social, tra cui una lista amici. Al momento non è ancora possibile invitare altri giocatori nelle proprie partite per una partitina a due veloce veloce ma sarebbe un'aggiunta molto apprezzabile.

Jeff Minter VIVE!

Nonostante il servizio sia chiaramente in fase beta, fa già più o meno tutto quel che ci si aspetterebbe. La selezione di giochi è limitata e crescerà sicuramente, senza considerare che la parte decisamente più complessa, in questi casi, è il districarsi nella giungla dei diritti legali per giochi usciti trent'anni fa. Al momento, il catalogo non è eccezionale ma la sola presenza delle piattaforme home computer lo rende più che apprezzabile per i fan di Amiga e compagnia bella. I problemi tecnici ci sono ma si presentano, almeno per quel che ho potuto vedere, principalmente nella versione Windows e solo quando i giochi hanno una complessità grafica superiore alla media. Per il resto, avere un catalogo di retrogame curato e in evoluzione, sempre a disposizione e con il più semplice dei funzionamenti, è una bella comodità. Attacchi il joystick, premi play e cinque secondi dopo sei nel gioco, sempre e dovunque. È un bel futuro, quello dello streaming, che non vuole sostituire quello attuale ma sovrapporsi ad esso per aprire nuovi scenari e nuove possibilità. Anche se il retrogaming è l'ultimo ambito in cui mi sarei aspettato novità in tal senso, Antstream sembra muoversi nella giusta direzione, partendo da subito con solide basi su cui costruire, migliorare e iterare nei prossimi anni. Il costo mensile dovrebbe aggirarsi sui 15 dollari, quando il servizio sarà disponibile per tutti nel corso dei prossimi mesi. Chissà che non riescano a sistemare tutti i problemi che ho evidenziato prima di allora. Staremo a vedere.