Outcast

View Original

Dicembre 2009: La nascita degli uccelli incazzati | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 4 dicembre del 2009, Electronic Arts lancia sul mercato The Saboteur, ultimo gioco di Pandemic Studios, e lo fa giusto due settimane dopo aver annunciato la chiusura dello studio. Se poi ci aggiungiamo che qualche settimana dopo scatterà il decimo anniversario dall'uscita del loro primo gioco, la tragica ironia esce proprio dalle fottute pareti. The Saboteur, comunque, è un gioco d'azione open world ambientato in piena Seconda Guerra Mondiale, la cui caratteristica distintiva è la scelta di un fascinoso bianco e nero per le zone controllate dai nazisti, che vanno "ricolorate" donando nuovamente speranza ai cittadini tramite le proprie azioni.

Circa una settimana dopo, l'11 dicembre 2009, viene lanciato un gioco destinato a riscuotere un successo decisamente superiore: Angry Birds. Forse non tutti sanno che si tratta del cinquantaduesimo titolo pubblicato da Rovio Entertainment ma è chiaramente quello che cambia i destini dello studio (e, in una certa misura, della scena videoludica finlandese), coi suoi dodici milioni di copie vendute e con tutto ciò che andrà a generare in termini di franchise. Si tratta, per altro, di un classico caso di idee già viste altrove ma qui riproposte in maniera vincente, grazie alla forma, ai modi, all'esecuzione, al vai a sapere. Fatto sta che ne nasce un impero dalle mille divagazioni.

Lo stesso giorno vede l'uscita sui Nintendo DS europei di The Legend of Zelda: Spirit Tracks, ennesima incarnazione dell'epica zeldiana che qui porta avanti l'estetica cartoonesca lanciata da The Wind Waker e introduce, come twist di turno, l'idea di utilizzare un treno per gli spostamenti. Da molti considerato un'uscita minore del franchise, rimane comunque un buon gioco, con delle idee piuttosto azzeccate e il solito design curato, anche se quel che manca è il senso di stare esplorando un mondo davvero ricco e "pieno". Senza contare che spostarsi in treno, alla lunga e soprattutto se non ci si limita alla quest principale, diventa un po' una palla. Non è che lo si possa negare.

Infine, il 16 dicembre del 2009 vede l'uscita di Alien Breed Evolution, tentativo di rilancio per un marchio storico e amatissimo dell'era Amiga ma che non andrà neanche lontanamente vicino a lasciare il segno in maniera simile, nonostante a occuparsene sia sempre Team17. Eppure, nonostante i suoi limiti, il gioco, se affrontato nella maniera giusta (ovvero selezionando la difficoltà massima) offre una bella sfida, la giusta tensione e gran divertimento. Va anche sottolineato che si tratta della prima uscita di una serie da tre, che si concluderà quasi un anno dopo e mostrerà sensibili passi avanti nel corso delle puntate.