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A spasso per la beta multiplayer di Ghost Recon Future Soldier

Nei giorni scorsi si è svolta la beta del multiplayer di Ghost Recon Future Soldier, fortunata serie tattico-sparacchina ispirata all’omonimo romanzo di Tom Clancy. Si è conclusa oggi, e ho avuto la possibilità di partecipare tramite la versione Xbox 360. Lo sviluppo del gioco è stato tutt’altro che privo d’incidenti in questi anni: inizialmente previsto entro aprile 2010, il gioco è stato ritardato numerose volte per poi essere finalmente confermato per il 24 maggio 2012 in versione Xbox 360 e PlayStation 3. La versione PC se l’è vista anche peggio ed è stata cancellata ufficialmente a fine novembre 2011, a causa dei soliti timori per la pirateria, e trasformata in Ghost Recon Online, uno sparatutto multiplayer online free to play e privo di una campagna per un giocatore. Tuttavia, a gennaio 2012 il gioco è riapparso nel catalogo di Ubisoft insieme alle versioni per console e ora dovrebbe uscire il 14 Giugno di quest’anno (uso il condizionale perché non si sa mai, visto il passato travagliato di questa versione). http://youtu.be/Jn3MesYr_H4

Fedele alla tradizione della serie, Ghost Recon Future Soldier si presenta come uno sparatutto tattico in terza persona. Propone un ritmo di gioco lontano da quello frenetico che spesso si vede nei multiplayer competitivi di altri sparatutto in prima e terza persona e incoraggia un approccio più ragionato e maggiormente votato alla cooperazione tra compagni. I dodici giocatori sono suddivisi in due squadre da sei componenti ciascuna e divise a loro volta in due gruppi da tre. La mappa mostra chiaramente la posizione dei nostri compagni e sulla croce direzionale troviamo delle comode funzioni per richiedere supporto e fare apparire a schermo un percorso che ci mostra la via più breve per raggiungere l’obiettivo o i nostri alleati. Nell’equipaggiamento dei giocatori sono presenti telecamere e sensori che permettono di individuare gli avversari e farli apparire sia sulla mappa che per alcuni secondi come sagome rosse, una sorta di wall-hack legale e integrato nel gioco; in questo modo Future Soldier scoraggia gli stili di gioco solitari, in maniera simile a Battlefield 3 per molti versi, e spinge i giocatori a rimanere insieme e ad aiutarsi quanto più possibile.

Future Soldier riprende elementi già visti in altri giochi simili e li presenta in un’ambientazione vagamente futuristica, con armi ed equipaggiamento plausibili, ma che non esistono (ancora?) nel nostro presente. Possiamo scegliere fra tre classi di soldati: Rifleman, Engineer e Scout. Il primo utilizza fucili d’assalto e mitragliatrici leggere e, una volta sbloccato l’accessorio necessario, ha la possibilità di resuscitare i compagni caduti; con la sua combinazione di armi, è efficace a lunga e breve distanza ed è la scelta ideale per i giocatori meno esperti o coloro che preferiscono concentrarsi sullo sparare senza troppi fronzoli. L’Engineer usa fucili a pompa e altre armi indicate per gli scontri a breve distanza e ha un accessorio che lo avverte in anticipo se un nemico lo sta prendendo di mira con la propria arma. Lo Scout è il cecchino del gruppo, specializzato nell’uso di fucili con mirini telescopici e capace di utilizzare un accessorio che lo rende quasi invisibile. Le armi a disposizione dei soldati variano a seconda della fazione per la quale si sta giocando, Ghost (americani) o Bodark (russi), e salendo di livello con ogni classe se ne sbloccheranno altre insieme a numerosi ulteriori accessori e pezzi di equipaggiamento. Una delle caratteristiche più interessanti del gioco è il Gunsmith, la funzione di personalizzazione delle armi che permette di sostituire e modificare ogni singola parte dell’arma per adattarla alle proprie esigenze. Il numero di combinazioni possibili è enorme, anche se alla fine è solo un modo più raffinato e accattivante dal punto di vista estetico di presentare le solite opzioni di modifica del proprio equipaggiamento.

Nella beta erano presenti due delle quattro modalità di gioco che saranno disponibili nella versione finale, Conflict e Saboteur. Nella prima le due squadre dovranno affrontarsi per difendere o prendere il controllo dei vari obiettivi che appariranno sulla mappa a intervalli regolari, mentre nella seconda le squadre dovranno prendere possesso della bomba presente nel livello e utilizzarla per fare saltare la base degli avversari. Come ogni buon sparatutto in terza persona, anche in Ghost Recon Future Soldier è presente una meccanica di copertura che permette ai giocatori di ripararsi dietro praticamente ogni elemento del livello, con un’utile funzione che dà anche la possibilità di passare da una copertura all’altra tenendo premuto un tasto. Gli scontri a fuoco mi sono sembrati perfezionabili e hanno talvolta quella fastidiosa sensazione che i proiettili vadano a segno o non colpiscano per motivi che non hanno niente a che fare con la nostra mira, ma le partite che ho fatto sono state comunque piuttosto divertenti nonostante il disorientamento dovuto all’impatto con mappe e armi sconosciute. La beta del multiplayer di Ghost Recon Future Soldier mi è sembrata solida e ha presentato un gioco realizzato con competenza e mestiere, anche se non mi ha dato l’impressione di avere il potenziale di diventare un classico del genere. Per dare un giudizio definitivo dovremo però aspettare la versione finale del gioco tra circa tre settimane.