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80's OVERDRIVE, 3000 kelvin sparati a 435 km/h

Il 15 marzo 2016, con un tweet, veniva svelata al mondo l'esistenza di 80's Overdrive.

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Nella vita, ho alcune certezze in merito alle cose che amo:

Quelle sfere verdi, ancora me le sogno di notte. No, non รจ 80's overdrive ma Road Blasters.

  • Out Run;
  • la luce calda;
  • le console Nintendo;
  • il coin-op di Road Blasters, della Atari.

Quel giorno primaverile, volente o nolente, mi son ritrovato catapultato sull'hype train di 80's Overdrive.

Svariati post e screenshot dopo, finalmente questo gioco indie in esclusiva per Nintendo 3DS è uscito, e immediatamente l'ho provato.

Appena lanciato, il gioco ci chiede di creare un profilo, scegliere un nome e un avatar (da selezionare tra volti che sembrano provenire direttamente da Micro Machines per Mega Drive) e ci mette davanti tre modalità: Career Mode, Time Attack e Level Editor.

La prima, che rappresenta il fulcro principale del gioco, ci fornisce un gruzzoletto iniziale, un paio di vetture tra cui scegliere quale acquistare e un paio di gare a cui poterci iscrivere con il denaro restante dall'acquisto della prima auto. Si può personalizzare il colore della vettura e in seguito potenziarne motore, tenuta di strada e maneggevolezza. Se malauguratamente si dovesse toccare qualsiasi elemento del percorso, si accumulerebbero dei danni, riparabili pagando. Bisogna fare rifornimento di carburante, sempre col denaro accumulato vincendo. E man mano che si arriva primi in ogni percorso, vengono accumulate corone che permettono di iscriversi a gare più avanzate, fino ad arrivare primi in tutte.

Il primo circuito, breve, permette di notare che purtroppo l'I.A. degli altri piloti è stata programmata forse in modo un po' superficiale: si mantengono costantemente tutti e nove in un unico blocco, e si nota una tendenza al rubber banding, peccato solo che sia sbilanciato negativamente: in parole povere, se si è primi, gli altri sono immediatamente dietro e al primo errore si viene sorpassati. Se ci si trova indietro, buona fortuna; se va bene si riesce a riprenderli, altrimenti non li si vede più fino al traguardo!

De Loan. Non Delorean. De Loan. Nessuna infrazione di diritti intellettuali altrui.

Man mano che si procede nelle gare, vengono affidate varie missioni, come arrivare primi, ultimi o in qualche altro piazzamento, recuperare lungo il percorso floppy disk, VHS e così via: ognuna di queste missioni, se superata, garantisce un bel bonus monetario alla fine della gara. Con il quale si può comprare anche questa bellissima De Loan!

Per quanto riguarda le curve, ci si rende subito conto di una cosa: lo sterzo non risponde digitalmente; o si va dritto, o si sterza tutto a sinistra o tutto a destra. Non riesco a capire il perché di questa scelta, a cui ci si abitua abbastanza in fretta: basta picchiettare sul pad scorrevole o sulla croce direzionale fino a familiarizzare con la forza necessaria a governare correttamente la vettura. La tenuta di strada, per quanto riguarda il primo terzo del gioco, è massima. Si comincia poco più avanti, se non si è potenziata la relativa caratteristica della vettura, a soffrire un po' durante le curve più strette. Nell'ultima parte del gioco bisogna diventare dei veri e propri maestri di decelerazione, frenata e raggio di curvatura. Decisamente appagante!

Una schermata di gioco, in tutto il suo splendore caldo e pixelloso.

L'estetica dei percorsi sembra presa di peso da Out Run (come raccontato dallo sviluppatore in una intervista italiana esclusiva) e dal Road Blasters dei tempi andati, citandoli anche ripetutamente: sfondo con diversi livelli di parallasse disegnati molto gradevolmente in pixel art, elementi a lato della strada piatti e ripetuti. L'effetto 3D è gradevole e ricorda un po' quel che è stato ottenuto in 3D Out Run, acquistabile anch'esso nell'eShop del 3DS.

Una meccanica simpatica come una nonna che chiama durante la pennichella pomeridiana, per chiedere se abbiamo mangiato, è l'auto della polizia. A parte un apparentemente inutile potenziamento che si può acquistare per la propria vettura, che dice a che distanza dalla polizia ci si trova, la fastidiosa sirena serve solo a far arrivare senza troppa noia al traguardo nei percorsi più avanzati. Percorsi che, intorno a metà gioco, diventano abbastanza noiosi e ripetitivi, aumentando artificialmente la difficoltà con curve cieche, traffico, auto della polizia e rivali che vi incastrano.

Un altro potenziamento disponibile è il Nitro, che permette di avere due brevissimi turbo durante le gare, per rimontare in caso di piccoli errori. Come già spiegato, in caso di incidente grave, molto probabilmente si resta ultimi.

La modalità Time Attack, invece, arriva di peso da Out Run: con un contro alla rovescia, ci si trova davanti a una serie di percorsi con un bivio alla fine di ciascuno e si può scegliere se andare a destra o a sinistra. Alla fine, un check point regala altro tempo e così via fino, ad arrivare alla fine (che sembra davvero, davvero lontana) o al Game Over. Una interessante meccanica ricarica il timer da uno a tre secondi ogni volta che si sorpassa una delle auto sul percorso, in base a quanto vicini le si è andati superandola. L'ho trovato mal calibrato, ma soprattutto, dopo sei o sette biforcazioni, i percorsi diventano talmente lunghi che, senza aver messo da parte una enorme quantità di secondi, difficilmente si riesce a proseguire. Una modalità che poteva essere sicuramente sviluppata meglio, visto l'illustre predecessore a cui è ispirata.

La terza e ultima modalità propone un editor di livelli decisamente atipico: tramite una serie di selettori, è possibile indicare quanto tortuoso, quanto lungo, quanto largo dovrà essere il percorso che verrà generato casualmente dal gioco ed eventualmente salvarlo. 

L'accompagnamento musicale è il vero punto di forza di questa produzione: un intero album, tredici tracce di musica elettronica creata per l'occasione che amerete alla follia - la grafica che guida alla selezione della traccia all'inizio del percorso cita totalmente Out Run. Per farvene una idea, su Soundcloud ci sono un paio di tracce, che potete ascoltare in calce.

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Ritengo personalmente l'accompagnamento musicale in grado di valere da solo l'intero prezzo del biglietto: mostra un amore e una cura nella composizione, da far impallidire. Questo è probabilmente quel che accade quando si cresce a suon di Magical Sound Shower, Passing Breeze e Splash Wave. E si sente, diamine se si sente!

In merito alla realizzazione tecnica di 80's Overdrive: senza infamia e senza lode, fa quel che deve fare per convogliare l'esperienza di gioco che i designer hanno progettato nelle mani dei videogiocatori. Il gioco scorre fluido, non presenta rallentamenti, i caricamenti sono abbastanza rapidi. La pixel art, curatissima in ogni suo aspetto, trasuda amore da ogni lato la si guardi. Il 3D è identico a quello ottenuto in 3D Out Run - considerate le non altissime richieste hardware di questo gioco - e si lascia tenere attivo senza mal di testa di sorta.

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I cespugli nel gioco sono presi DI PESO da Chase HQ.

Mettiamola così: se siete stati caricati anche voi sull'hype train, questo gioco vi piacerà, anche per il suo essere potenzialmente infinito. Se vi piace Out Run e avete già spolpato ogni sua incarnazione anche su 3DS, questo gioco allevierà la vostra dipendenza. L'accompagnamento musicale è INCREDIBILE. Gli sviluppatori sono piccoli, ma hanno delle potenzialità che qui riescono già un po' a esprimere.

Ho provato il gioco grazie a un codice download fornito direttamente dagli sviluppatori. Ci ho giocato per circa tre ore, tempo necessario a terminare la modalità carriera e provare le altre due, sul mio Nintendo New 3DS XL. Il gioco è disponibile da una decina di giorni in versione digitale nell'eShop Nintendo. E buona fortuna nel trovare l'auto segreta 8 bit!