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La flatulente bellezza di South Park: Scontri Di-Retti

South Park è tragedia e altezza, una lucidissima analisi della saturazione morale/sociale con triplo ribaltamento carpiato, è provocazione e liberazione dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti e da STOCAZZO. Da oltre vent’anni, ogni nuovo episodio di South Park è un essere speciale, che mette incessantemente alla prova i limiti della tolleranza della nostra cultura, rivelandosi un prodigioso dialogo socratico sulla natura umana.

South Park è una sperduta cittadina del Colorado piena di bifolchi, capace di superare le correnti gravitazionali, i trend emergenti e le neomanie del nostro tempo.

Il nuovo South Park di Ubisoft San Francisco nasce da un concetto importantissimo: “Mark Zuckerberg è un cazzone” (stagione 21, episodio 5, 2017).

L’episodio Franchise Prequel – che segna l’arrivo del presidente di Facebook in Colorado - è a tutti gli effetti il prequel di South Park: Scontri Di-Retti, che a sua volta è il sequel di (e contiene) South Park: Il Bastone della Verità. I bambini sono ancora immersi nell’ambientazione fantasy del capitolo precedente, quando arriva Cartman “dal futuro”, nei panni del Procione, e impone al gioco un repentino cambio di registro. Perché ha deciso così e frechete. E nel giro di due minuti, tutto diventa “Supereroi”. Gusto il tempo di tornare un attimo a casa per cambiarsi d’abito. Perché già, ogni bambino di South Park è un supereroe (è una lunga storia che risale a una puntata del 2009, Il Procione).

Prima ancora di essere South Park: Civil War e un FRECHETIMPETTO per direttissima, Scontri Di-Retti è il videogioco di ruolo di un doppio gioco di ruolo che è proprio dei grandi giochi che abbiamo fatto tutti da bambini.

È una puntatona epica e interattiva da venti ore, scritta da Parker & Stone sulla falsariga delle stronzate di Marvel e DC Comics, che affronta temi attuali e delicatissimi quali razzismo, sessismo, giudaismo, meteorismo, social media (“Coonstagram”, ché “Procinstagram” fa davvero cacare), pedofilia clericale, ninja coreani e Morgan Freeman.

South Park: Sconti Di-Retti non è solo splendido e intelligentissimo fan service, ma ancora una volta un gioco di ruolo appassionante, realizzato con competenza e maestria, accompagnato da una sceneggiatura dissacrante e impeccabile.

La città si trasforma dunque nel grandissimo palcoscenico di una faida senza esclusione di peti, in una guerra senza quartiere che si consuma in lungo, in largo e sempre a colpi di superpoteri-cialtroni tra il super gruppo del Procione e quello degli Amici della Libertà. In tutto questo, c'è l’ex coglionazzo/novellino appena arrivato in città (che per l’occasione – e dati i suoi poteri gastrointestinali - si chiama Petoman e ferma/riavvolge il tempo con il culo), oltre a tutto un cast scannachiappoloso.

Se l’esplorazione è sempre legata al completamento di missioni principali e secondarie, tutto l’ambaradan di superpoteri, il rinnovato sistema di crafting, l’utilizzo di manufatti e le molteplici combinazioni di abilità e flatulenze fanno di South Park: Scontri Di-Retti un seguito perfetto, senza sbavature (troppo) evidenti, ancor più raffinato e decisamente più tattico de Il Bastone della Verità.

La formula dei combattimenti a turni è rimasta pressoché invariata rispetto al passato, eccezion fatta per la nuova griglia su cui i due party possono muoversi in tutte le direzioni. Ogni colpo ha un pattern "spaziale", dunque è essenziale prendere decisioni rapide ed efficaci, utilizzando i giusti attacchi contro i giusti avversari, e magari sfruttando anche gli elementi ambientali a proprio vantaggio. Il netto incremento della componente tattico-strategica deriva anche da un solido sistema di crescita del personaggio, legato a Manufatti (che incidono sulle statistiche di attacco, difesa e guarigione) e filamenti di DNA (che vanno a modificare le statistiche base del personaggio), così come alla possibilità di scegliere fino a quattro classi differenti, combinando a piacimento Brutalista, Velocista, Blaster, Elementalista, Medium, Cyborg, Assassino, Gadgettato, Floramante, Marzialista.

Tornare a South Park con il DualShock 4 tra le mani è assolutamente gustoso, una lunga ed esilarante scoperta di luoghi, fatti, situazioni, oggetti mitologici e David Hasseloff. Scontri Di-Retti, così come Il Bastone della Verità, rappresenta un vero e proprio tripudio per tutti gli incalliti fanatici della serie. Mancherebbero giusto la collina intitolata a Phil Collins, il celeberrimo Hell Pass Ospital, il Plane_ario e magari l’Inferno con Satana e la sua troietta Saddam. Tutti luoghi che vedremo SENZA OMBRA DI DUBBIO nel terzo videocapitoludico, altrimenti fatevi un clistere e andate a casa, brutti bastardi!

Sceneggiatura, meccaniche ludiche e ironia del nuovo titolo di Ubisoft San Francisco rispondono a bellissimi criteri di giustezza e di continuo miglioramento a livello di gay’m’play, trovate, battute e unicorni che volano in paradiso scoreggiando arcobaleni dal culo. Giù a South Park, nel bellissimo unicum sadomastodontico che formano Il Bastone della Verità e Scontri Di-Retti, funziona tutto alla perfezione, come dovrebbe.

Siamo dinanzi a South Park all’ennesima flatulenza, a una direzione nuova, necessaria, splendidamente interattiva per la serie animata di Parker & Stone. 

Ho ricevuto da Ubisoft Italia un codice per scaricare South Park: Scontri Di-Retti su PlayStation 4, e per direttissima mi sono fiondato nello studio di rinoplastica di Tom il Bello, giù a South Park, per ammirare le foto di David Hasseloff. Il gioco è disponibile anche su PC e Xbox One. Come al solito, se lo acquistate su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere un piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.