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Mega Sport | Racconti dall'ospizio

Mega Sport | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Una delle cose che ho sempre invidiato ai possessori del Sega Mega Drive era la qualità e la varietà dei titoli sportivi. La serie EA/NHL Hockey, per esempio, fu pubblicata inizialmente solo per la console a 16 bit di Sega. Altri titoli meno famosi furono esclusive per Mega Drive, alla faccia dei vari Super Nintendo, Amiga, PC e compagnia bella. Da “nintendaro” e appassionato di college football, è stato difficile non poter giocare a Bill Walsh College Football, per esempio. L'inventore della west coast offense (o presunto tale) era stato l'allenatore dei 49ers dei tempi d'oro ed era uno dei miei idoli sportivi in gioventù (per un italiano suona strano, lo so!). Sognavo di giocare con i Florida Gators e l'ho potuto fare solo anni dopo (benedetta, l'emulazione!). Non solo football e hockey ma anche tennis (Pete Sampras), golf e wrestling. E calcio, tanto per restare in ambito nostrano. Il Mega Drive disponeva di una fra le più grandi collezioni di titoli sportivi nella storia dei videogiochi. E, dulcis in fundo, i giochi firmati da EA funzionavo meglio su Mega Drive/Genesis che sulle macchine della concorrenza.

In ambito calcistico, la battaglia era piuttosto serrata, tra due eccellenze degli anni Novanta: la serie FIFA Soccer di EA e quella Sensible Soccer di Jon Hare e soci. Senza dimenticare International Superstar Soccer Deluxe di Konami (un solo episodio pubblicato), l'innovativo Striker di Rage e il discreto European Club Soccer di Krisalis (Manchester United nella versione Amiga). Nell'hockey, la qualità eccelsa della serie EA/NHL riusciva nell'impresa di avvicinare al genere anche i non appassionati, e se Nintendo poteva contare sul più grande di tutti i tempi con Wayne Gretzky Hockey, Sega rilanciava con Mario Lemieux Hockey, l'altro super fenomeno canadese degli anni Novanta. E come non ricordare Brett Hull Hockey, ESPN National Hockey Night e lo spassoso Mutant League Hockey della stessa EA?

Nel basket la contesa era ancora più aspra: da una parte c'era la favolosa serie arcade NBA Jam di Midway (la “Tournament Edition” era un capolavoro assoluto!), dall'altra quella simulativa NBA Live dell'onnipresente EA, senza scordarci dei vari Arch Rivals, Team USA Basketball, Pat Riley Basketball e Tecmo Super NBA Basketball. Nel football americano andava anche peggio, con la serie John Madden (indovinate di chi era) a dettare legge e tutti gli altri a inseguire. EA, assoluta dominatrice del mercato statunitense, combatteva non solo contro la serie Joe Montana Football di Sega (successivamente mutata in NFL Football Starring Joe Montana), la variante college proposta da lei stessa (Bill Walsh College Football), la nipponica Tecmo e l'omonimo Tecmo Super Bowl e ancora la stessa Sega con Prime Time Football (ispirata alle gesta dell'eclettico Deion Sanders). Insomma, un gran casino, a cui si poteva aggiungere anche il brutale Mutant League Football della solita EA.

Trattandosi di una console giapponese che doveva sfondare in Nord America (e nello stesso Giappone!), per Sega era fondamentale avere dei buoni giochi di baseball. E così fu. Sports Talk Baseball della stessa Sega (successivamente World Series Baseball) divenne uno fra i punti di riferimento del settore, mentre il futuristico Super Baseball 2020 di SNK fu la variante più riuscita. Tecmo Super Baseball (e chi li ammazzava, questi?), HardBall III, RBI Baseball e il debutto della serie Triple Play di EA chiudevano l'immaginaria classifica.

In ambito tennistico, non c'era solo il sopracitato Pete Sampras Tennis (Codemasters) a conquistare i cuori degli sportivi made in Sega, ma anche altri campioni a stelle e strisce: Andre Agassi e Jennifer Capriati. Non male nemmeno Davis Cup World Tour, la versione per Mega Drive della serie Tennis Cup prodotta dalla francese Loriciel, un titolo che spopolava su Amiga all'inizio degli anni Novanta. David Crane's Amazing Tennis era un gioco innovativo per i tempi, sviluppato da una leggenda del settore videoludico. Ve lo ricordate, Mr. Pitfall, vero?

Grande spazio, poi, per un'altra passione nipponica/statunitense: il wrestling. Tanta WWF (allora si chiamava così) con Super Wrestlemania, WWF Royal Rumble e WWF WrestleMania: The Arcade Game, l'interpretazione alla Mortal Kombat della talentuosa Midway. Ottimo anche Wrestle War, prodotto dalla stessa Sega. Per quelli che amavano le botte vere, il campione indiscusso (e non solo dei pesi massimi) dell'epoca era Evander Holyfield's “Real Deal” Boxing, che aveva messo KO i vari Greatest Heavyweights, Boxing Legends of the Ring, Muhammad Ali Heavyweight Boxing e compagnia bella. Da rimarcare l'assenza di “Iron” Mike Tyson nelle produzioni sopracitate, dato che aveva un contratto in esclusiva con Nintendo (vedi alla voce Punch-Out).

Per andare sotto il par, invece, l'unica scelta credibile era rappresentata dalla serie PGA Tour Golf della sempreverde EA, una simulazione esaustiva nella conversione per Mega Drive. Oltre al golf ricordiamo titoloni pseudo sportivi come Speedball 2 dei Bitmap Brothers o dal taglio fanciullesco, come Tiny Toon Adventures: ACME All-Stars, mentre per gli amanti dello snooker o del pool, Jimmy White's “Whirlwind” Snooker e Side Pocket erano imprescindibili.

Lo sport ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia di Sega e del Mega Drive e le produzioni sopracitate ne sono la perfetta sintesi. È impressionante ricordare quanti campioni sportivi abbiano associato la propria immagine alla console nipponica prodotta da Sega negli anni Novanta. Joe Montana, Mario Lemieux, Andre Agassi o Pete Sampras erano atleti famosi non solo nel continente nordamericano, ma in tutto il pianeta. Sega ha sfruttato i testimonial sportivi per avvicinare i videogiocatori alla propria console: una strategia che per molti anni ha funzionato e che ha fatto la felicità di chi ama lo sport videoludico a 360 gradi.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata al Sega Mega Drive (Mini e non), che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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