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La mia vita tra pad e dinosauri

La mia vita tra pad e dinosauri

Dinosauri: esseri imponenti e maestosi che per milioni di anni hanno abitato il pianeta Terra… insieme all’online Nintendo. Molte sono le domande su di loro a cui l’uomo cerca una risposta: Perché si sono estinti? Come covavano le loro uova? Ma davvero anche loro credevano che l’alimentatore dell’Xbox 360 fosse troppo grosso?

Il rapporto tra dinosauri e videogiochi non è stato sempre idilliaco, sopratutto perché loro preferivano scopare. Il mio rapporto con i dinosauri nei videogiochi, invece, è cominciato con il T-Rex di presentazione della prima PlayStation. Una demo impressionante che Sony mostrava per dimostrare le potenzialità della sua nuova console. Aumentando poligoni e faccia di culo, Sony tentò di fare lo stesso nel 2005 con Killzone 2.

Comunque, su PlayStation, i dinosauri arrivarono davvero. Il primo gioco a tema che ricordo di aver comprato fu Jurassic Park: The Lost World. Un gioco di tutto rispetto per la critica di allora, da 7, ma che si rivelò una cagata pazzesca per via dei controlli legnosi e della ripetitività fastidiosa. Piccola nota per i più giovani di voi che a questo punto saranno sconcertati: c’è stato un tempo lontano lontano nel quale un voto come 7 era più che dignitoso, in quanto si giudicavano i titoli con una gamma di valutazioni che poteva oscillare anche al di là del range 94-98 a cui siamo abituati oggi.

Ma non posso dimenticare Tomb Raider e quel T-Rex nella Valle Perduta, un’emozione che mi porto ancora sulle spalle come una fra le più importanti della mia vita di videogiocatore. Quello non fu neanche l’unico dinosauro incontrato nella serie: oltre a un numero non precisato di cosetti più piccoli e fastidiosi, un T-Rex bello grosso tornò prepotentemente sulla scena anche in Tomb Raider III, ma senza riuscire a sfagiolarmi il cervello come nel primo incontro.

Impossibile scrivere un articolo del genere senza soffermarsi con attenzione sulla saga di Turok... ma io non c’ho mai giocato, quindi ciccia.

Dino Crisis arrivò in un momento molto difficile della mia vita, una triste parentesi nella quale arrivai persino a pensare che la figa fosse più importante dei videogiochi (ero giovane e immaturo, scusatemi), e quindi mi limitai a stuzzicarlo senza troppa convinzione, durante una calde estate calabrese. Ne ho un bel ricordo, nel senso che mi strappò il cuore dalla paura in almeno un paio di occasioni durante le fasi iniziali di gioco, ma poco altro.

Su Xbox 360 apprezzai con moderazione Peter Jackson's King Kong: The Official Game of the Movie, che presentava qualche bella scena nella quale potevi fare a pugni con un T-Rex. E non capita tutti i giorni di fare a pugni con un dinosauro, a meno che non si voglia tirare in ballo il Gon di Tekken 3. A cui comunque ho dato un sacco di botte nelle mie lunghissime sessioni estive di multiplayer con amici, per non dimenticare.

Sicuramente sto scordandoo qualcosa, qualcuno di questi grossi bestioni avrà fatto una comparsata in qualche altro titolo della mia vita e qualche volta mi sarà capitato di sentirne il ruggito in lontananza, come in Battlefield 4, ma se è vero che le galline sono gli antenati più vicini dei T-Rex, ne ho davvero uccisi un sacco senza saperlo. Come tutti noi, del resto.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Jurassic Outcast”, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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