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Marzo 2010: Tutti balzano su PlayStation 3 | Old!

Marzo 2010: Tutti balzano su PlayStation 3 | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 1 marzo 2010, Capcom pubblica Mega Man 10 su PlayStation Network, WiiWare e Xbox Live Arcade. Il gioco, come già il suo predecessore, propone un ritorno alle origini, attraverso un gameplay molto classico e una "messa in scena" che replica la grafica degli episodi usciti due decenni prima su NES. Questa volta, però, si decide di andare incontro alle necessità dei nuovi giocatori inserendo una modalità facile. La serie si fermerà poi per quasi un decennio (come era già successo fra l'ottavo e il nono episodio), prima di un rilancio dall'approccio più "moderno" nel 2018.

Una settimana dopo, arriva in Europa Final Fantasy XIII, gioco che segna l’esordio della serie Square Enix su PlayStation 3 e Xbox 360. Accolto fra le polemiche dei fan per alcune scelte di gameplay, Final Fantasy XIII riscuote comunque un buon successo e si merita addirittura due seguiti diretti nel giro di pochi anni, mentre il successivo vero e proprio nuovo Final Fantasy single player arriverà solo nel 2016, dopo un altro salto generazionale.

Tre giorni dopo, arriva finalmente sulle PlayStation 3 europee Yakuza 3, anch’esso esordio della serie sulla generazione in corso, perlomeno se si tiene conto solo dei capitoli principali della saga. Il gioco consolida il successo della serie, grazie agli ovvi passi avanti sul piano tecnologico e ad alcune novità dal punto di vista del gameplay, e Kazuma Kiryu estenderà il suo dominio in fascia cult su tre diverse generazioni di console.

Altri tre giorni e tocca a God of War III, che conclude la trilogia originale di Kratos conducendolo su PlayStation 3 (è il mese degli esordi next gen!) e regalando ulteriori dosi di machismo, azione, spettacolo, sangue e pizze in faccia. Al di là degli spin-off portatili (primo e secondo) e di un prequel con ambizioni multiplayer, la serie tornerà davvero sulla cresta dell’onda diversi anni dopo, con il reboot su PlayStation 4. Abbiamo comunque ricordato il terzo episodio qui.

Il 26 marzo arriva dalle nostre parti Red Steel 2, un seguito che migliora in tutto e per tutto il poco convincente gioco di lancio per Wii e, grazie anche all’utilizzo del Wii MotionPlus, regala un gameplay finalmente davvero riuscito, oltre a uno stile visivo molto azzeccato e, in generale, un’esperienza di gioco che convince. Purtroppo, le vendite imbarazzanti confermano che c’è poco da fidarsi delle decine di milioni di periferiche installate sulla console Nintendo. Ho comunque scritto del gioco qualche tempo fa.

Altro giro, altro balzo generazionale, con Just Cause 2 che porta il pargolo di Avalanche Studios su PlayStation 3 e Xbox 360, facendolo definitivamente decollare. È qui, quasi quattro anni dopo la prima uscita, che esplode davvero tutta la carica fuori di cozza nelle mani di Rico Rodriguez, scatenando tra l’altro l’estasi nel cuore del povero Fotone.

Infine, lo stesso giorno vede l’arrivo sui 3DS europei di Infinite Space, gioco co-sviluppato per Sega da Nude Maker (i creatori di Steel Battalion) e PlatinumGames (non credo di dover spiegare chi siano), che mescola elementi da simulazione spaziale e da GdR tattico. Accolto con discreto amore dalla critica, Infinite Space è complesso e forse non semplicissimo da avvicinare, ma anche per questo trova un suo spazio nel cuore dei giocatori, che forse hanno bisogno di esperienze più complesse sulla console portatile Nintendo.

Onward!

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