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Agosto 2013: Cooperativa indie, narrazione in prima persona, fallimenti e resurrezioni

Agosto 2013: Cooperativa indie, narrazione in prima persona, fallimenti e resurrezioni

Il 6 agosto 2013 si manifesta sui nostri schermi Ibb and Obb, delizioso platform/puzzle game incentrato sulla cooperazione che già durante le sue apparizioni alle fiere aveva fatto uscire fuori di testa il sottoscritto e quell’altro. Nel 2020 arriverà pure Switch, mi pare giusto segnalarlo.

Il giorno dopo tocca a un altro gioco indipendente focalizzato sulla cooperativa. No, non è vero, perché a Brothers: A Tale of Two Sons ci giochi da solo, ma appoggiandoti su dinamiche da gioco cooperativo. È un piccolo gioiello, è l’ultimo rantolo della Starbreeze a cui interessavano i videogiochi “avventurosi” con un inizio e una fine, è l’avvio della carriera di Josef Fares.

Passa un altro giorno e si manifesta un altro giochino indipendente di poco conto, quella robetta da nulla di Papers, Please, sorta di simulatore di controllo passaporti che mostra al mondo quanto sia possibile raccontare storie, vite, umanità attraverso il gheimplei. Stefano Talarico apprezza con vigore.

Un po’ meno originale è DuckTales Remastered, con cui WayForward Technologies dona nuova vita a un classico del platforming omicida per NES. Visivamente stellare, il gioco viene accolto da pareri contrastanti sulle scelte strutturali del remake. Quantomeno dal nostro Biagio Etna, toh.

Si diceva di Starbreeze che abbandona il single player: il 13 agosto 2013 esce Payday 2, sviluppato da Overkill Software, per l’appunto acquisita da Starbreeze un anno prima. Il gioco è uno sparatutto cooperativo in prima persona che riscuote un successo devastante e l’azienda svedese decide che il suo futuro è quello.

Nel mentre, la visuale in prima persona continua ad essere usata anche per fare altro. Per esempio, il 15 agosto esce Gone Home, bellissima avventura che eleva a sistema e trasforma in gioco completo le sequenze narrative di, che so, un BioShock. Possiamo dire che è per i walking simulator ciò che Doom fu per gli sparatutto in prima persona (e Dear Esther è Return to Castle Wolfenstein)? Comunque, Fabio Bortolotti apprezza.

Va meno bene con The Bureau: XCOM Declassified, spin-off d’azione della serie tattica (ri)lanciata da Firaxis che alle prime apparizioni, quando era ancora un FPS, sembrava promettente, ma a conti fatti si rivela essere un mezzo pasticcio.

E a proposito di pasticci, il 27 agosto 2013 è il giorno in cui Square Enix rimette in piedi il disastroso Final Fantasy XIV con il lancio di A Realm Reborn, che introduce un nuovo motore grafico e ripensa da capo struttura, sviluppo, gheimplei e insomma tutto il gioco. Questa volta le cose vanno bene e la faccenda andrà avanti serena per oltre un decennio.

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