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Gennaio 2011: Supereroi, fantasmi e mostri assortiti | Old!

Gennaio 2011: Supereroi, fantasmi e mostri assortiti | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

L'11 gennaio del 2011, vede la luce DC Universe Online, MMO d'azione dedicato all'universo fumettistico di Batman, Superman e amici/nemici, in cui si creano personaggi originali per andare a interagire con le varie colonne portanti DC Comics. Inizialmente disponibile su PC e PlayStation 3, il gioco riscuoterà un gran successo (diciotto milioni di giocatori e titolo free to play che genera i maggiori incassi su piattaforme PlayStation nel 2014) e andrà ad apparire negli anni su PlayStation 4, Xbox One e perfino Switch.

Tre giorni dopo, Ghost Trick: Phantom Detective fa la sua apparizione sui Nintendo DS europei. Si tratta del nuovo gioco di Shu Takumi, creatore della serie Ace Attorney, e ci vede negli impalpabili panni di Sissel, un fantasma impegnato a interagire in vari modi col mondo dei vivi. Adorabile, intelligente, di grande personalità e pieno di idee, Ghost Trick viene abbracciato dalla critica e adorato da un pubblico purtroppo un po' ristretto. Diventerà un cult ma non darà vita a seguiti. Lo ha ricordato con affetto Fabio Bortolotti. Due volte.

Passano altri cinque giorni e tocca a LittleBigPlanet 2, in realtà terzo gioco della serie, perlomeno se teniamo conto dell'uscita su PSP di due anni prima. Visto il successo ormai consolidato del marchio, svanisce la pantomima del provare a venderlo come gioco di piattaforme e si spinge direttamente questo seguito come piattaforma per giochi. Il supporto ai livelli creati col primo episodio è quasi totale ma la nuova struttura pensata da Media Molecule amplia decisamente le potenzialità creative e il successo di critica e pubblico è ancora una volta notevole. È anche il gioco con cui lo studio britannico saluta la serie per dedicarsi ad altro.

Il 25 gennaio tocca a Magicka, gioco d'azione che pesca dalla mitologia nordica ma la reimpasta facendo un gran paciugone e, per dire, coi suoi DLC esplorerà la guerra del Vietnam e il mondo di Cthulhu. A gettarsi in queste ambientazioni bizzarre è un gruppo di maghi, inquadrati con visuale isometrica e controllabili da un massimo di quattro giocatori. Impossibile non vederci anche un po' di Gauntlet e, sarà un caso, successivamente, lo sviluppatore Arrowhead Game Studios verrà assoldato da Warner Bros. Interactive per un reboot di quel classico. Magicka viene accolto favorevolmente e vende come un bastardo, tanto da meritarsi tre anni dopo un seguito, sviluppato però da Pieces Interactive.

Passano altri tre giorni e si manifesta Dead Space 2, seguito dell'apprezzatissimo nuovo franchise lanciato da Electronic Arts tre anni prima, con cui si sceglie l'approccio à la James Cameron: più roba, più esplosioni, più mostri, più armi, più tutto, grosso e cattivo. La scelta divide un po' ma, se lo chiedete a me, si tratta di un bel seguito, che può fra l'altro vantare un DLC dalla bellezza cristallina. La serie, che abbiamo analizzato in lungo e in largo in questa monografia, si concluderà poi con un terzo episodio ancora più controverso.

Chiudiamo con l'arrivo in Europa del primo Inazuma Eleven per Nintendo DS, che si verifica il 29 gennaio 2011, quasi tre anni dopo l'uscita originale in Giappone. Sviluppato da Level-5, è una sorta di JRPG sportivo che sposa le meccaniche ruolistiche del sol levante con la visione tutta bizzarra del gioco del pallone tipica dei manga. Ne viene fuori un mix fuori di testa che funziona, riscuote un discreto successo e si meriterà diversi seguiti.

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