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Racconti dall'ospizio #52: Super Punch-Out!! e la poetica del dolore

Racconti dall'ospizio #52: Super Punch-Out!! e la poetica del dolore

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Super Punch-Out!! è uno fra i primi titoli che mi vengono in mente quando si parla del Super NES. Ed è bizzarro, visti i miei gusti videoludici e la sconfinata softeca della console Nintendo. Chiaramente, altri capolavori volteggiano nei miei pensieri, come aquiloni in balia del vento, eppure Super Punch-Out!! ha un posto speciale nel mio personalissimo olimpo dei ricordi. Forse il suo essere assolutamente non canonico come gioco di pugilato aiuta, conservando della nobile arte solo il ring e i guantoni.

"Lo punisce!"

"Lo punisce!"

Super Punch-Out!! infatti, sconfina volutamente nell'illecito e il caricaturale, snocciolando un esercito di pugili improbabili e stereotipati, che non mancano di utilizzare ogni mezzo per mettervi al tappeto. Come per la maggior parte dei classici su Super NES, anche in questo caso esiste un "semplice" Punch-Out!! pubblicato in precedenza su NES. Eppure, caso unico per quanto mi riguarda, quella di Little Mac è l'unica serie che ho giocato in maniera cronologicamente sballata, anteponendo addirittura l'episodio su Wii  (splendido, tra l'altro) al capostipite della saga. Forse è un po' colpa della boxe e dei titoli sportivi in generale, che non hanno mai avuto un particolare ascendente su di me. Appurata la totale follia della creatura Nintendo, non ho potuto che amarla, in ogni sua fantasiosa e bislacca riedizione.

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Ecco la cartuccia,

in tutta la sua monolitica bellezza.

Mi sento particolarmente vecchio quando provo a rimettere le mani su Super Punch-Out!! e non solo per il solito discorso dei "giochi di una volta". Il livello di difficoltà non è impietoso o frustrante, ma particolarmente severo. Scandisce i suoi tempi con pugilistica prepotenza, puntando tutto sui riflessi e la buona memoria. E forse è proprio per questo che un vecchietto può tentennare davanti a un Masked Muscle o un Mr. Sandman. Super Punch-Out!! incarna appieno quella filosofia inaugurata dalla stessa Nintendo con i Game & Watch: controlli semplici, veloci e perfetti. Combattere nei panni di Little Mac significa memorizzare un'infinita serie di pattern nemici, per poi affondare impietosamente la lama una volta scoperto il punto debole dell'avversario.

Un po' come negli anime di una volta, ogni pugile è in grado di stenderci con una singola super mossa - almeno dopo i primissimi incontri - risultando apparentemente imbattibile. Solo mangiando più e più volte la polvere, riusciremo a scovare il tallone d'Achille nemico, ribaltando le sorti del match e quasi sorprendendoci delle precedenti dipartite.

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Venghino signori, venghino!

Inizia il festival delle mazzate!

In questo, Super Punch-Out!! sa essere particolarmente perfido. Prima ci mette davanti a un lottatore che impone schivate fulminee e ritmate, poi passa a un pugile che attacca sempre in "controtempo", rendendo vana ogni nostra istintiva mossa evasiva.  un continuo susseguirsi di guizzi ludici, piccole invenzioni visive, trucchi infingardi ma gradevoli, perché aggirabili con l'esperienza. Sinceramente, mi sorprendo di come sia riuscito, da "giovane", a concludere il gioco, visto che adesso, pur potendo salvare in qualsiasi momento nella sua incarnazione su Wii U, l'operazione mi sembra tutt'altro che facile.

E allora, pur incassando qualche pugno di troppo, mi beo di quei poderosi pugili e del riuscitissimo comparto grafico. Invecchiato meravigliosamente bene, il titolo Nintendo si pavoneggia ancora dei suoi sprite enormi, animati con gusto ed impeccabile sarcasmo. L'effetto trasparenza del nostro pugile, il fading delle immagini, i colori corposi e distribuiti con sapienza, rievocano il fascino di un anime ben prima dell'esistenza del cel-shading, tecnica che da lì a sei anni avrebbe invaso il mondo videoludico

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Uno, due e tre!

Super Punch-Out!! è davvero un gran titolo: un gioco verace, essenziale, asservito alla giocabilità più pura e costruito sull'altare dei riflessi e della perseveranza mnemonica. Ora, come più di vent'anni fa, il gioco Nintendo tesse le fila attorno a un gameplay perfetto, la cui potenza ludica risiede nella sua chirurgica, divertentissima semplicità.

Questo articolo fa parte della Cover Story "Aspettando il Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System", che trovate riepilogata a questo indirizzo.

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