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Batman: The Enemy Within procede sulla buona strada

Batman: The Enemy Within procede sulla buona strada

Questa recensione, impostata in questa maniera, non sarebbe dovuta esistere. A parte che recensire tre puntate di una serie da cinque non è esattamente la norma, c'è il fatto che, di recente, un po' anche perché scoraggiato dal senso di routine che mi danno le loro produzioni, ho deciso che, se avessimo continuato a scrivere qua dentro dei giochi Telltale, lo avremmo fatto solo parlando di serie complete. Poi, però, è successo che l'altra settimana mi è arrivato, così, dal nulla, un season pass per Batman: The Enemy Within. Come mai? Sarà che con Justice League in uscita tutto fa brodo? Sarà che quando lasci a casa novanta persone un po' di copertura extra non si butta? Sarà che in Telltale si sono accorti della nostra Cover Story e hanno pensato che ci stava bene? Ne dubito. Ma insomma, è effettivamente vero che ci stava bene, dai. E quindi ho deciso di spararmi le prime tre puntate, la terza delle quali è uscita ieri, e scribacchiarne al volo. Spoiler: mi sono divertito.

Prevedibilmente, al suo secondo tuffo nel mondo dell'uomo pipistrello, Telltale non cambia di una virgola l'approccio e continua a proporre la solita formula, col solito motore grafico un po' vecchiotto e la solita struttura basata su conversazioni, quick time event e scelte più o meno morali, più o meno impossibili. La traccia narrativa e ludica rimane la stessa della prima serie, con il racconto che pone grande enfasi sul personaggio di Bruce Wayne e mette spesso in disparte la figura di Batman. Era una scelta già evidente, e tutto sommato ovvia, in quelle prime cinque puntate non cambiano le cose qua. Incentrare il gioco sull'identità segreta del crociato incappucciato permette di dare spazio al racconto e alle conversazioni da sempre cardine delle avventure Telltale e, allo stesso tempo, regala al tutto una personalità abbastanza unica, rispetto al classico videogame incentrato sulle scorribande di Batman per le strade di Gotham.

Le idee e le varie componenti di gioco utilizzate per la prima serie, poi, tornano qui più o meno tutte, anche se in certi casi un po' semplificate in nome della scorrevolezza. Abbiamo ancora quindi le fasi investigative, nelle quali Batman deve analizzare scene del crimine e legare fra loro vari elementi per sviscerarli col suo computer, e le classiche sezioni action – immancabili in una storia di supereroi – che ci vedono selezionare fra diversi possibili approcci preparati tramite drone ed eseguire poi abbattimenti ben coreografati, premendo i tasti giusti al momento giusto. Come sempre, si tratta di varianti simpatiche ma assolutamente inserite nella linearità strutturale dell'azione che si vede nei giochi Telltale.

Ci sono comunque un paio di novità interessanti, una fin dalla prima puntata, una categorizzabile come buona correzione in corsa. Il nuovo sistema di "riassuntone" al termine della puntata non si limita infatti a fare un riepilogo delle decisioni prese e paragonarlo a quanto fatto dagli altri giocatori. Viene ora messo in evidenza anche il modo in cui si è evoluto il rapporto fra il protagonista e gli altri personaggi e, a seconda delle varie decisioni prese, durante le conversazioni e non, veniamo a scoprire se e quanto siamo siamo entrati nelle loro grazie. Probabilmente, è l'esplicitazione di un meccanismo già utilizzato dietro le quinte, ma di sicuro funziona bene: in fondo, le serie Telltale basano la loro efficacia narrativa ed emotiva sui rapporti fra i personaggi fin dai tempi del primo The Walking Dead ed è solo naturale che una trovata del genere funzioni. Per capirci, siamo al punto che ho rigiocato all'intera seconda puntata per ottenere un esito diverso su uno dei personaggi.

L'altra trovata abbastanza efficace è legata a doppio filo a uno fra gli antagonisti di questa seconda serie. Batman affronta infatti l'Enigmista e, inevitabilmente, si trova a dover cavarsela con alcuni suoi enigmi, indovinelli, trappole. Nella prima puntata, la cosa viene messa in piedi in maniera un po' troppo lineare ma, giunti alla terza, emerge un minimo di sfida in più. Intendiamoci, siamo sempre dalle parti della classica linearità Telltale, ma c'è effettivamente un piccolo (semplice) enigma da risolvere, gli errori portano alla morte ed è richiesto un minimo di sforzo intellettuale. È poca cosa, ma è quella poca cosa che, all'interno del modello imposto da questi giochi, ci sta.

Per il resto, la qualità principale di The Enemy Within, soprattutto per chi ama Batman, sta ancora una volta nella libertà con cui Telltale ha affrontato il racconto, proponendo una rilettura di bella personalità del personaggio e soprattutto del cast di contorno. Ci sono molte idee azzeccate, molti stravolgimenti che sanno sorprendere, morti inattese e una rilettura dei personaggi davvero riuscita. In particolare, qui, tengono banco il Joker già intravisto nella prima serie e una bella Harley Quinn, con un ribaltamento dei ruoli non banale e convincente. Ne viene fuori un racconto solido e che, per quanto mi riguarda, sino a qui sbaglia poco. Insomma, chi ama l'uomo pipistrello e non si è ancora stufato della formula Telltale dovrebbe dare una chance a questa serie, nella speranza che non crolli tutto con le ultime due uscite.

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All’uscita della prima puntata, ho richiesto a Telltale un codice Steam per la stagione, senza ottenere risposta. Poi, però, il destino beffardo ha fatto sì che mi inviassero un codice proprio mentre eravamo impelagati con la Cover Story su Justice League e, che fai, non ne approfitti? Mi sono quindi sparato le tre puntate a stretto giro di tempo, impiegando il canonico paio d’ore ciascuna (e giocando due volte alla seconda, come detto nella recensione). Batman: The Enemy Within è disponibile anche su Android, iOS, PlayStation 4 e Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua. Questo articolo fa parte della Cover Story "Justice League & Friends", che trovate riepilogata a questo indirizzo

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