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Racconti dall'ospizio #236: I videogiochi ufficiali dell'universo cinematografico Marvel, roba da cui stare lontani

Racconti dall'ospizio #236: I videogiochi ufficiali dell'universo cinematografico Marvel, roba da cui stare lontani

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Con Marvel’s Spider-Man, Marvel ha deciso di iniziare un percorso di redenzione videoludica. Se in passato i bei giochi a tema supereroi non mancavano, gli ultimi dieci anni sono stati abbastanza terrificanti, per quel che riguarda i prodotti videoludici dedicati ai personaggi della Casa Delle Idee. Marvel ha deciso di togliere un po’ a chiunque i diritti dei suoi personaggi, entrando abbastanza a gamba tesa anche nel campo produttivo. Certo, lascia sviluppo e distribuzione a software house specifiche, ma sceglie accuratamente a chi dare i prodotti e fornisce un team di scrittori e artisti per aiutare a concepire i vari giochi. Per ora abbiamo solo Spider-Man, come risultato, a cui si può dire tutto ma non che non vinca in toto sul fronte “spirito Marvel”. Vedremo, con l’Avengers Project in mano a Crystal Dynamics, cosa succederà. Ma prima di tutto ciò? Prima ci sono stati videogiochi ufficiali dell’universo cinematografico Marvel.

Durante la cosiddetta Fase 1, l’universo su pellicola imbastito da Kevin Feige e soci non faceva i numeri di oggi. La gente ancora non aveva capito bene cosa avesse davanti, a meno che non si trattasse di nerd schifosi come me e altri che scrivono per Outcast (qui giopep vi spiega come sia riuscito a sposarsi, nonostante tutto). C’era da mandare in giro i faccioni di eroi e attori in ogni maniera. Non che oggi marketing, camei, interviste e gadget manchino, ma allora era comunque diverso, un po’ “vecchia maniera”, se mi concedete. Quella maniera che non si preoccupa troppo dei prodotti collaterali ai film e pensa “Ma sì, al primo che passa e sa usare un PC, gli facciamo sviluppare un gioco”.

Ecco, così, praticamente solo durante la Fase 1, che Sega si è accollata la distribuzione di cinque titoli, di fatto ispirati alle cinque pellicole che hanno preceduto The Avengers. Nel 2008, piuttosto vicine all’uscita al cinema, ecco le prime due perle, Iron Man e L’Incredibile Hulk, titoli arrivati sugli scaffali rispettivamente il 2 maggio e il 5 giugno 2008.

Di Iron Man c’è poco da dire. Classico tie-in diviso in missioni che segue la storia del film ma si prende anche alcune libertà narrative, utili per allungare il brodo. Ricordo che la demo su PlayStation 3 spopolava abbastanza, ma non perché fosse un bel gioco, anzi, solo che l’idea delle demo è sempre figa e a quell’epoca era già un mezzo miracolo trovarne. Il gioco, invece, era tremendo, fatto di cartone, pieno di compenetrazioni, con sequenze filmate che sembravano uscite da una mod brutta di Skyrim.

Un po’ meglio, forse, è andata per Bruce Banner, che nel suo L’Incredibile Hulk si ritrova catapultato in un seguito spirituale di The Incrddible Hulk: Ultimate Destruction. Anche qui c’è un ambiente free roam in cui il gigante di giada può spaccare tutto, mentre le missioni portano avanti la trama del gioco, ispirata liberamente al film con Edward Norton, quello che tutti si dimenticano faccia parte dell’universo cinematografico Marvel. Non è che siamo a livelli altissimi, anzi, però almeno, rispetto ad Iron Man, è più divertente, se un po’ di pelo sullo stomaco non vi manca.

Dopo il deserto, anche cinematografico, del 2009, ecco che nel 2010, assieme ad Iron Man 2 (unica pellicola della serie uscita a due anni dalle precedenti, per dire come sono cambiati i tempi) arriva l’omonimo videogioco, che alza l’asticella rispetto al primo, risultando quantomeno sviluppato per le console di settima generazione e non un ibrido malato.

Iron man 2 non si discosta dal primo episodio, proponendo sempre delle missioni action in cui controlliamo il vendicatore di ferro e facciamo fuori nemici corazzati e mezzi pesanti a suon di missili e raggi repulsori. La trama è molto libera, fra l’altro andando ad ambientarsi dopo la fine del secondo film, quasi suggerendo un universo espanso videoludico, che (spoiler) non verrà però mai considerato. Nonostante Matt Fraction ai testi dello script e tante strizzate al mondo dei comics (c’è persino Dinamo Cremisi, nemico in armatura per antonomasia), il gioco è noioso, blando, poco curato. Come nel primo episodio, Iron Man sembra fatto di gomma, un manichino colorato, manca la sensazione di potenza o quantomento ferrosità dell’armatura. Pare Spider-Man coi propulsori.

Si arriva al 2011, che al cinema spara le ultime due cartucce, Thor e Captain America: The First Avenger, entrambi non proprio da strapparsi i capelli, ma comunque godibili e intrise di quel “Oh, comunque sono uguali ai fumetti, è già grassissima”, senza contare che Cap si portava dietro il trailer di The Avengers, quindi valeva anche solo quello il prezzo del biglietto. Due film, due giochi, ovviamente. Il primo, uscito il 3 maggio, onestamente me lo sono proprio perso. Ricordo l’annuncio, poi boh, vuoto cosmico. Sarà che della Trinità Marvel è quello che al cinema è riuscito meno (e, dei tre, quello di cui, in quel periodo, le storie mi stavano decisamente prendendo meno), ma proprio l’ho perso. Ho poi recuperato, scoprendo che si trattava di un God of War molto più brutto, infinitamente più brutto, valido solo se amate alla follia il tonante e vi stuzzica l’idea di farvi un viaggio nei suoi mondi vichingheggianti. Da notare che compaiono sia Hela che Surtur, che poi avrebbero debuttato solo più avanti nell’MCU, con Thor: Ragnarok.

Il 19 luglio, in pieno clima da blockbuster americano estivo, esce giustamente Captain America: Super Soldier, anche questo largamente ispirato al film. Ne amplia però un po’ il mondo bellico, oltre a proporre personaggi come il Barone Wolfgang Von Strucker (che avremmo poi visto al cinema in Avengers: Age of Ultron) e Madame Hydra (grande protagonista nella quarta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.). Il gioco è un action in terza persona, piuttosto nella media, dove perlomeno si può tirare lo scudo di Cap nel faccione dei nazi, che già sono punti in più. Tutto sommato, lo considero il migliore di tutti e cinque questi giocacci, quantomeno dal lato tecnico/visivo, ma non aspettatevi un capolavoro: è comunque tutta roba che su Metacritic ha la sufficienza tirata.

Arriva The Avengers nei cinema, boom totale, e un progetto videoludico a tema viene cancellato. Si saran guardati dicendo che un incasso che supera il miliardo, un altro gioco così, non se lo merita. Sega non pubblica più nulla, lei e Marvel si salutano. THQ sembra dover prendere in mano un po’ la situazione ma no, niente. C’è un video che gira con parte del progetto embrionale: doveva essere, di fatto, uno sparatutto/action in prima persona. Mmm.

I Marvel Studios sono intanto lì a contare milioni di dollari, e dicono “OK, The Avengers non è stato un flop, ora non si scherza più”. E, forse per questo, anche mamma Marvel decide che il cinema va bene così, senza tie-in schifosi. Inizia la Fase 2, con Iron Man 3, e sai che c’è? Che però gli smartphone li hanno in mano tutti, è il caso di provare almeno qualcosina. Gli altri titoli avevano avuto tutti anche una versione mobile, perché non proseguire direttamente su quella strada? Ci pensa Gameloft, che sviluppa e pubblica nel giro di due anni Iron Man 3 - The Official Game, Thor: The Dark World - The Official Game e Captain America: The Winter Soldier - The Official Game. Iron Man ci fa volare e sparare in sessioni a mo’ di endless runner, gli altri due sono molto simili a un Diablo in salsa Marvel, con visuale dall’alto e flebili elementi RPG. Tre titoli abbastanza dimenticabili, anche se, per partite sopra al cesso o lunghi viaggi sui mezzi, sono comunque sopra la media di molta roba per smartphone.

Da quel momento, giochi sulla Marvel come se piovesse, per tablet, smartphone, pure social network, con orribili punta e clicca in flash. Tutta roba targata Marvel ma non MCU, anche se a volte il confine è labile visti i look di certi personaggi, ma mamma Marvel ci tiene a non annoverarli nella lista dei videogiochi “ufficiali” del suo universo cinematografico.

Per vedere l’ultimo di questi prodotti, tocca aspettare il 2016, con Lego Marvel’s Avengers. Che non c’entra nulla coi successivi Lego Marvel Super Heroes e Lego Marvel Super Heroes 2. Questo è proprio un gioco Lego ambientato nell’MCU, gli altri solo nell’universo Marvel classico (anzi, si sono conquistati una terra parallela ufficiale Marvel). La trama generale è ispirata a The Avengers e Avengers: Age of Ultron ed è curioso che siano stati i Lego a coprire questa parte di macrotrama dell’MCU. Alcuni DLC hanno aggiunto personaggi su personaggi, fino a Doctor Strange.

Lego ha poi proseguito con giochi staccati dall’MCU e chissà se la trasposizione di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame verrà presa in considerazione “canonicamente”? Fatto sta che, con la Fase 3 al cinema, i videogiochi ufficiali dell’MCU sono definitivamente scomparsi. Anche se Marvel’s Spider-Man viene considerato il primo di questo nuovo corso, con Marvel che si occupa anche dei suoi pupilli in formato videoludico, va detto che Telltale, riposi in pace, ha tirato fuori Guardians of the Galaxy: The Telltale Series. Stessa loro formula, ma nulla a che vedere con l’MCU, visto che la software house stessa ha insistito per non produrre un tie-in ma una storia originale basata sui fumetti. Gli stessi Guardiani, infatti, ricordano un po’ quelli del film ma si ispirano alle storie recenti dei comics. Salutiamo quindi tutti insieme i giochi ufficiali dell’MCU: non sono stati belli finché sono durati.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata agli Avengers, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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