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Salti, evoluzioni e imprecazioni con Trials Evolution

Salti, evoluzioni e imprecazioni con Trials Evolution

Vivere a casa mia lontano dai miei genitori ha molti, innegabili lati positivi, tra i quali non va per niente sottovalutato il poter imprecare liberamente e ad alta voce ogni qual volta ne sento il bisogno, con buona pace dei vicini. Con Trials Evolution questo vantaggio si è rivelato particolarmente utile, perché il nuovo gioco di RedLynx ispira spesso e volentieri scatti d’ira che una sana imprecazione ad alta voce aiuta a gestire. Ora, verrebbe da chiedersi perché dovrei giocare a un gioco che mi fa adirare così spesso. No, non l’ho fatto per scrivere questa recensione, il “problema” è che Trials Evolution, e lo dico subito, prima di arrivare alla fine della recensione, è un gioco splendido e le sue difficoltà e intrinseca crudeltà sono parte integrante del suo fascino, così come lo erano per titoli come Demon’s Souls e Dark Souls.

Seguito di Trials HD, l’altrettanto bello e fortunato gioco uscito qualche anno fa su Xbox Live Arcade, Trials Evolution ci mette un’altra volta in sella a una moto da motocross, con la quale dovremo completare i numerosi percorsi nel minor tempo possibile, possibilmente senza mai cadere. Le ambientazioni sono riprodotte in falso 3D, con fondali e movimenti della telecamera che danno l’illusione della profondità quando in realtà le meccaniche di gioco sono esclusivamente bidimensionali. La nostra motocicletta va avanti e indietro, su e giù, ma non può spostarsi sull’asse Z per aggirare un ostacolo invece di saltarlo. L’ottima realizzazione grafica fa sì che questo stratagemma estetico risulti pressoché invisibile al nostro occhio e che la sensazione sia quella di trovarsi sul serio in sella a una moto che si muove in un ambiente in tre dimensioni. I movimenti del pilota e della motocicletta sono regolati da rigorose leggi fisiche, che rendono ogni percorso una lotta contro il tempo, la legge di gravità e la pazienza del giocatore. Non basterà girare la manopola dell’acceleratore per arrivare in fondo ai percorsi; anzi, così facendo è probabile che vi ritroverete per terra in seguito all’impennata imbizzarrita della motocicletta. È fondamentale dosare il gas e usare con sapienza il freno, ma è anche importantissimo spostare in avanti e indietro il corpo del pilota per tenere sempre sotto controllo la moto.

Le ambientazioni sono varie e spaziano da complessi industriali a paesaggi naturali, una gradita novità rispetto agli opprimenti ambienti di Trials HD. I percorsi offrono un misto di salite, discese, salti e giri della morte e anche la più semplice evoluzione potrà farvi finire per terra se eseguita senza la necessaria attenzione. Arrivare in fondo alla maggior parte dei percorsi dovrebbe essere un’operazione alla portata di molti di noi con un po’ di pratica e molta pazienza, ma ottenere la medaglia d’oro su ognuno di essi è tutt’altra faccenda. Per ricevere la medaglia di bronzo basta tagliare il traguardo, non importa con che tempo o quante volte si sia caduti, e vi assicuro che alcuni percorsi richiederanno una concentrazione zen per farlo; per quella d’argento basta arrivare in fondo entro il tempo limite, mentre per la medaglia d’oro bisogna anche completare il percorso senza cadere nemmeno una volta, e qui le cose si fanno molto, ma molto difficili, a meno che non siate dei piccoli prodigi della motociclette virtuali (e io, manco a dirlo, non lo sono). Le meccaniche di gioco sono semplici e i fondamentali facili da apprendere, ma padroneggiarli richiede un livello di impegno  notevole. A pensarci, il gioco non è poi così complicato, ma nella pratica tenere sotto controllo tutte le variabili che regolano il comportamento della motocicletta è un’operazione sorprendentemente complessa. E persino quel salto così semplice potrà sembrare un ostacolo insormontabile, se la pressione del ghost dei nostri amici su Xbox Live si farà sentire (sì, perché mentre corriamo vedremo il nome e un punto che ci mostra quanto veloci, o lenti, sono andati i nostri amici su quel percorso).

L’offerta del pacchetto di Trials Evolution è enorme, soprattutto se pensiamo che stiamo parlando di un gioco per Xbox Live Arcade. La modalità di base per un giocatore offre decine e decine di percorsi di difficoltà variabile, e portarli a termine richiederà un discreto numero di ore. E sottolineo “portarli a termine”, perché se deciderete di conquistare la medaglia d’oro su tutti, avrete la mia imperitura ammirazione. Esistono anche tornei che prendono i percorsi e chiedono di affrontarli in sequenza per ottenere il tempo complessivo minore, oppure prove di abilità che esulano dalla solita lotta contro il tempo e faranno appello alla vostra capacità d’improvvisazione e gestione della motocicletta. Se tutto questo non fosse abbastanza, è presente anche una modalità multiplayer in locale e online, che permette di affrontare altri tre avversari umani contemporaneamente. Tuttavia, al momento di scrivere questa recensione, la modalità online funziona a singhiozzo e trovare una partita richiede spesso molto più tempo del dovuto. Non va dimenticato l’editor con cui dilettarsi per creare percorsi da condividere online e grazie al quale Trials Evolution potrebbe essere un gioco potenzialmente infinito, in maniera simile agli FPS su PC.

Anche se ha l’aspetto di un gioco di corse, con le sue moto e il suo cronometro che sembra andare sempre troppo veloce, Trials Evolution è più simile nelle meccaniche a un gioco di piattaforme, una crudele, sadica, spietata e meravigliosa reincarnazione di classici come Super Mario e Yoshi’s Island. Sembra strano, ma la precisione certosina e la pazienza ascetica richieste da alcuni passaggi non hanno nulla a che fare con il mondo delle corse. Qui si tratta di azzeccare l’input di comando giusto al momento giusto, e lo scorrere del tempo è solo un elemento di difficoltà in più, non un avversario da battere. L’ho già scritto all’inizio, ma è doveroso ribadirlo: Trials Evolution è un gioco splendido che non mancherà di frustrarvi e farvi urlare di rabbia, ma che riuscirà anche a regalarvi momenti di vera e rara esaltazione videoludica. Se non avete paura di un gioco dalla difficoltà decisamente sopra la media, fatelo vostro: sarebbe un peccato perderselo, sul serio.

Ho giocato a Trials Evolution grazie a un codice gratuito ricevutodagli uffici inglesi di Microsoft. Ho provato tutte le modalità per un totale di circa sei o sette ore, ma non mi sonominimamente avvicinato a completare la quantità di contenuti offertidal gioco.

VOTO: 9,5

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