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Old! #65 – Giugno 1974

Old! #65 – Giugno 1974

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Scrivo questo episodio di Old! forte di una doppia consapevolezza. Da un lato so che stavolta non ho davvero quasi nulla di cui parlare, perché a giugno del 1974, almeno per quel che riesco a trarre da Google e Wikipedia, non è veramente successa una gran fava di nulla per quanto riguarda il mondo dei videogiochi. Dall'altro so anche che, insomma, sta per avere inizio l'E3 2014 e immagino sia l'ultimo momento dell'anno in cui alla gente interessa concentrarsi sul passato, tanto più che è già abbondantemente cominciata la chiacchiera (per esempio con la conferenza di CD Projekt) e insomma, whatever, mi sento giustificato. Ad ogni modo, vediamo di spremere almeno qualcosina.

Quello che si vede qua sopra è Touch Me, un gioco arcade prodotto da Atari a giugno del 1974 che sostanzialmente propone il concept del popolare gioco Simon Says. Per giocare, infatti, bisogna osservare una sequenza di luci intermittenti e poi ripeterla premendo i tasti corrispondenti accompagnati da dei suoni degni di un flipper. Ogni volta che si completa una sequenza, si passa a quella successiva, che presenta un tasto aggiuntivo da premere, fino al raggiungimento della sequenza "massima" o alla prima volta che il giocatore commette un errore. Al terzo errore scatta il game over.

Come si vede nel filmato, Touch Me esce sotto forma di uno di quei meravigliosi cabinati "bassi" che oggi vengono usati come tavolini nei salotti bene della borghesia nerd. Il gioco di Atari non ottiene particolare successo, schiacciato dal contemporaneo dilagare di flipper e videotiochi, ma l'idea è vincente e tre anni dopo Ralph Baer ne realizza una sua versione tutta colorata e musicale che avrà un successo mostruoso. Forse la conoscete, si chiama Simon. In Atari giustamente rosicano e nel 1978 gettano sul mercato il loro Touch Me portatile. Non so quanto successo abbia avuto, ma so che oggi nei negozi si trova ancora Simon.

E gli avvenimenti videoludici del giugno 1974 si concludono qui. In linea teorica, potrei decidere di giocarmela pescando un qualche evento dello stesso anno di cui non conosco la collocazione precisa e sbattendolo arbitrariamente qua dentro, ma ho appena (arbitrariamente) deciso di non farlo. Dopotutto, due filmati presi da YouTube posson bastare. E poi, si diceva, è tempo di E3 2014.

Colonel Campbell's Art Soup #66

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