Outcazzari

Memoria non punta ai soli nostalgici

Non ho memoria, e lo scrivo rigorosamente in stampatello riferendomi al solo database mnemonico, di The Dark Eye: Chains of Satinav, avventura punta e clicca dal sapore fantasy pubblicata poco più di un anno fa da Daedalic e recensita su queste pagine. Ammetto senza vergogna le mie colpe, d'altronde fuggo dalla tuttologia videoludica, pratica che trovo sterile e perniciosa, e inoltre c'è chi, dall'alto della sua bottega, ha sicuramente più titoli per salire in cattedra rispetto al sottoscritto per quanto riguarda l'analisi di questo glorioso genere. Per uno strano gioco del destino, mi trovo a parlare di Memoria, questa volta il corsivo è di rigore, seguito diretto del titolo citato in precedenza che si contraddistingue per la continuità di tematiche e toni, quest'ultimi a tratti fin troppo seriosi. http://www.youtube.com/watch?v=XQwkna6pdMQ

Presente e passato si incrociano in uno strano percorso narrativo che da un lato si focalizza su Geron, protagonista indiscusso della serie, e dall'altro pone la lente d'ingrandimento sulle vicissitudini di una coraggiosa principessa, nobile che preferisce il fascino del pericolo al rigido protocollo dell'etichetta, stortura tipica dell'alta società. Le continue intersezioni temporali, espresse da lunghi flashback e fulminei ritorni al futuro, dimostrano una certa coerenza nella stesura di un racconto che, per quanto non trascendentale, riesce a carpire l'attenzione con garbo. Riguardo la caratterizzazione dei personaggi, trovo che la controparte femminile, al suo esordio sul piccolo schermo del monitor, abbia tutte le carte in regola per sottrarre le luci della ribalta al navigato esponente del sesso forte, fin troppo lamentoso e bofonchiante.

Al fine di non celare l'eccellente impatto grafico sotto una coltre di comandi e pulsanti, Daedalic sposa il minimalismo di un'interfaccia utente esaustiva senza essere invadente, con tanto di inventario a scomparsa, pronto a palesarsi alla bisogna spostando il cursore del mouse verso il lato inferiore della scena. L'intento è quello di garantire un pieno coinvolgimento in mondo fantasy che, a mio modesto parere, appare fin troppo quadrato e privo di estro per risultare memorabile: magia, mistero e arti oscure sono elementi declinati a più riprese, tratti inariditi in attesa di una rilettura che ne risollevi spirito e anima. A parte questa incertezza, Memoria ha cuore e cervello, in primo luogo per quanto concerne la bontà degli enigmi, tutti coerenti dal punto di vista del pensiero logico e impegnativi quanto basta per non sfociare nella frustrazione. Come da tradizione, incagliarsi in un rompicapo, cercando la fatidica illuminazione, è un piacevole cruccio al quale non ci si può e non ci si vuole sottrarre. Nel caso i tempi della sosta si allunghino troppo, si può ricorrere al diario di bordo, un'apposita voce del menu prodiga di indizi sibillini, da interpretare arrovellandosi le meningi. Il fine è sì quello di accompagnare il giocatore verso il proseguo della storia, ma senza fornirgli la soluzione su un piatto d'argento, evitando così di sottostimare la sua materia grigia.

La versione preliminare oggetto di quest'anteprima si è distinta per la bontà del codice, privo di grosse incertezze e in cui non si segnalano fastidiosi bug: gli unici difetti riscontrati riguardano la sovrapposizione di alcune tracce del doppiaggio, problema sicuramente destinato a svanire nella release definitiva. In mancanza della piena localizzazione in inglese, per ora limitata ai testi a schermo, ho cercato di fare necessità virtù cullando i miei timpani al suono del tedesco, una lingua matematica a tratti aspra e cruda. Per questo motivo, e in mancanza di familiarità con tale idioma, non me la sento di esprimere un giudizio sensato sulla qualità della recitazione, una prova che, da totale profano, mi ha comunque colpito in positivo. In linea generale i valori di produzioni sono all'insegna della qualità, con una notevole attenzione per il dettaglio e il particolare, in primis per quanto concerne l'aspetto grafico. Brillano in assoluto gli scenari, cesellati con dovizia e pazienza, e l'impatto complessivo regala l'impressione di trovarsi al cospetto di un quadro antico e di valore, creato con pennellate dai toni decisi ma non accesi. Si respira aria di mitteleuropa e, considerando le origini dello sviluppatore, non potrebbe essere altrimenti.

Pur non volendomi sbilanciare, credo che gli appassionati del genere e chi nutre una certa stima verso Daedalic non debba sottovalutare Memoria, un'avventura grafica che, pur non rivoluzionando il genere, sembra avere le carte in regola per ben figurare. La seconda avventura di Geron, questa volta in compagnia, sarà disponibile al pubblico allo scadere del mese di agosto.

Old! #25 – Agosto 1973

Librodrome #33: The Last of Us a fumetti

Librodrome #33: The Last of Us a fumetti