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Mass Effect: Infiltrator... aridatece Shepard!

Ammazza che fetenti i seguaci di Cerberus e quant'è ingenuo Randall Ezno, componente di questo gruppo terroristico che nell'universo fittizio di Mass Effect fa un po' il bello e il cattivo tempo. Convinto inizialmente dalle tesi antialiene e pro-umane di Cerberus e del suo enigmatico capoccia (Illusive Man), Randall ne è stato sempre un fedele servitore, ma nella sua ultima missione capisce che dietro alla lotta per la supremazia umana nell'universo si nasconde in realtà qualcosa di molto più losco e pericoloso e decide così di rivoltarsi contro i suoi ex compagni.

Questa in pillole l'esilissima trama che fa da sfondo a Mass Effect: Infiltrator, spin-off per iOS (e tra un po' anche per Android) di Mass Effect 3 che Electronic Arts ha affidato alle amorevoli cure di IronMonkey Studios. Il team australiano aveva già fatto faville lo scorso anno con Dead Space per piattaforme mobili, creando un ottimo survival-horror (il migliore mai approdato su smarthpone e tablet) con un sound-design difficile da dimenticare. Questa volta però IronMonkey ha optato per un deciso cambio di rotta rispetto alla serie madre impersonificata dal comandante Shepard; se infatti Dead Space manteneva tantissimi contatti con i due episodi per console e PC, Mass Effect: Infiltrator riprende dalla saga di riferimento solo qualche elemento dell'ambientazione e del contorno "umano" (Turian, Geth, Krogan), ma i punti di contatto finiscono qui.

Purtroppo Randall Ezno si dimostra un protagonista senza alcun carisma e anche la narrazione può dirsi quasi inesistente, tanto che nemmeno alla fine del gioco si capisce granchè delle motivazioni di Randall e del suo rapporto con il personaggio femminile (tale Inali). Non chiedete quindi a Mass Effect: Infiltrator alcuna profondità nei dialoghi, nelle psicologie e nella moralità di certe scelte; certo, ogni tanto Randall deve decidere se uccidere o tenere in vita un nemico, ma si tratta di un semplice intermezzo che non incide per nulla sull'andamento del gioco e che anzi pare messo lì giusto per fare il verso a Mass Effect. Peggio ancora poi per chi si aspettava una qualche vicinanza alla serie principale almeno nel gameplay. IronMonkey ha optato per un classico shooter in terza persona basato sulle coperture, estremizzando quindi i passaggi più action di Mass Effect ed eliminando qualsiasi componente ruolistica, tattica o esplorativa.

Non è detto però che un simile approccio sia per forza negativo e in effetti il primo colpo d'occhio al gioco fa presto dimenticare l'imbarazzante Mass Effect: Galaxy, il primo tentativo di tre anni fa di portare la sci-fi opera di BioWare su iOS addirittura eliminato in fretta e furia da App Store. Qui il paragone più elementare va proprio a Dead Space e alla sua cura realizzativa tra ambientazioni molto dettagliate, animazioni fluide, musiche epiche e ben orchestrate e un generale look da produzione di serie A. Solo qualche sporadico rallentamento rovina un po' l'esperienza di gioco e contando che la prova è stata effettuata su un iPad 2, immaginiamo che su iPad o su iPhone 4 questi cali di frame-rate siano ancora più evidenti.

A una generale approvazione del look e della consistenza grafica e sonora del gioco si somma però qualche dubbio fin dall'inizio. Messa da parte ogni cornice narrativa degna di questo nome, ci si limita ad affrontare ondate di nemici (almeno tre o quattro per ogni stage) riparandosi dove si può e combattendo, più che con robot, droni e razze aliene, contro il sistema di controllo. IronMonkey ha infatti studiato meccaniche touch perfette finché si è dietro a un riparo, eliminando ad esempio l'icona di fuoco e relegando il tutto a muovere il mirino in modo da sparare automaticamente. Anche il passaggio da un riparo all'altro è comodo e immediato e le uniche icone dell'interfaccia sono quelle per la scelta delle armi, dei poteri e dell'invisibilità. La cosa però si fa mezza tragica quando siamo attaccati al di fuori dai ripari e con gli scontri ravvicinati; selezionare un nemico in questi casi può diventare una vera impresa e il sistema di puntamento si dimostra scomodo, approssimativo e davvero poco preciso, soprattutto dopo i primi livelli quando gli attacchi diventano concentrici e anche un po' caotici.

Qui Mass Effect: Infiltrator diventa un titolo a dir poco frustrante e pur sforzandosi a trovare alternative si è costretti a scegliere sempre una copertura per sopravvivere, con la monotonia e la ripetitività che si possono ben immaginare. Rispetto alla serie madre manca poi un qualsiasi elemento cooperativo e tattico. Le armi e i poteri sono pochi, ma se non altro si possono potenziare guadagnando in gioco (o acquistando in euro) speciali punti bonus; meglio superiamo uno scontro a fuoco più punti guadagniamo a seconda del tempo impiegato, della salute persa e del combat-mode utilizzato, visto che alternando le armi e i poteri si ottiene un punteggio migliore. Se non altro questa impostazione spinge a rigiocare i livelli per migliorarsi e ottenere più stelline, ma anche così difficilmente supererete le tre ore di gioco, sempre che non vi stanchiate prima dopo l'ennesima sequela di imboscate, coperture, sparatorie, corridoi e tanti (ma proprio tanti) stanzoni anonimi. Passi insomma il completo scollamento dalla serie principale (dopotutto di spin-off si tratta), ma ci si aspettava comunque di più da questa nuova prova del team australiano, che riesce invece a convincere solo in alcune sezioni (controlli sotto riparo, interfaccia, grafica) per poi deludere in altrettanti (e più decisivi) comparti.

Non che alla fine ci si sveni considerando anche l'alto valore produttivo (il gioco è in vendita su App Store a 5,49 euro), ma da un lato i fan del vero Mass Effect difficilmente apprezzeranno questa deriva sparatutto, mentre i patiti del cover-shooter possono trovare di meglio con Shadowgun e altri esponenti del genere. Ah dimenticavo. Sincronizzando gli account Origin dei due giochi, potete utilizzare i crediti guadagnati contribuendo al rafforzamento della coalizione anti-Razziatori in Mass Effect 3. Se invece non ve ne frega niente di Shepard e della sua nuova crociata galattica, vi consiglio di spendere tutto nell'upgrade delle armi e dell'invisibilità. Vista la bastardaggine dei boss, ne avrete parecchio bisogno.

Voto: 6
Cognition serve a darti l'allegria

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