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Luna - E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po’…

Luna - E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po’…

“Luna non mostri solamente la tua parte migliore, stai benissimo da sola sai cos'è l'amore: e credi solo nelle stelle…” Così cantava Gianni Togni nel 1980. Trentanove anni dopo, esce Luna, esperienza in VR di Funomena, una lettera d’amore per l’arte digitale, che riprende il tema delle stelle e lo mette in musica. Coincidenze? Sì. Anche perché Luna il gioco e Luna la canzone hanno in comune solo il titolo.

Tanto per iniziare, Funomena è un team indipendente in cui bazzicano alcune menti brillanti, gente che ha lavorato a Journey e robe così, quindi un po’ di aspettative è lecito farsele. Ma dopo un’ora scarsa con PSVR indosso e Move alla mano, ci accorgiamo che tutto quello che il team ha da dirci arriva al termine più lentamente di quanto previsto e senza lasciare un’impronta indelebile.

Il punto è che forse Luna non è nemmeno un gioco, perché non si prova mai un reale senso di sfida, piuttosto è un racconto interattivo, composto da piccoli diorami che prendono vita grazie all’intervento dell’utente, posizionando (più o meno a caso) gli oggetti ottenuti unendo i puntini in un cielo stellato (proprio così).

Dal punto di vista stilistico, non c’è nulla da eccepire: visivamente, Luna è molto suggestivo e lo stesso vale per gli effetti sonori, decisivi per ricevere un feedback sensoriale significativo. Piccole animazioni di contorno aiutano ad amplificare la sensazione di controllo ma, davvero, si tratta di un’esperienza piccola piccola e, nonostante tutto, poco incalzante nel ritmo con cui introduce nuovi contenuti.

Delicato e affascinante come un sogno ma altrettanto evanescente, Luna è un gioco che ha ragione di esistere grazie alla tecnologia che lo ospita (ma è possibile giocarci anche senza VR e senza controller di movimento), tuttavia scorre senza lasciare un segno, forse a causa di una storia poco avvincente o troppo esile per reggere un’esperienza strutturata, un po’ come accadeva per le prime esperienze in VR. Per quanto sia un prodotto confezionato con amore, svanito l’effetto di meraviglia iniziale, Luna non sembra avere altro da offrire e difficilmente invita alla ripetizione, se non per ammirare i modelli animati che hanno la tessitura da libro di illustrazioni.

Tuttavia, ci sono libri illustrati che meritano un posto nella vostra libreria, altri che possono essere tranquillamente consultati in negozio. Se avete seguito fin qui i progressi della VR dalle origini, Luna rischia di ricadere nella seconda categoria. Ma visto che il catalogo di uscite non è mai ampio abbastanza, potreste anche pensare di prenderlo in considerazione e forse potrebbe pure piacervi. Dovesse accadere, sarà più merito di una sensazione soggettiva che di un’oggettiva corposità dei contenuti.

Ho ricevuto un codice per il download su PlayStation 4 dal team di sviluppo e ho portato a termine l’esperienza la prima volta in circa un’ora di tempo, con visore e controller di movimento. Ho poi rigiocato alle scene iniziali senza visore e con DualShock 4, per valutare la differenza e capire che è comunque meglio in VR. Luna è disponibile su PC e su PlayStation 4.

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