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Chuck Rock e i meravigliosi spot degli anni Novanta | Racconti dall'ospizio

Chuck Rock e i meravigliosi spot degli anni Novanta | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Ma quanto era bello, da bambini, tornare a casa, spaparanzarsi sul divano e guardarsi Bim Bum Bam?

E quant’era ancora più bello, fra un cartone animato e l’altro, gustarsi i meravigliosi spot pubblicitari anni Novanta – soprattutto nel periodo natalizio – che instillavano in noi il desiderio di avere quel giocattolo o, in questo caso, quel particolare videogioco?

Fu proprio grazie a uno di quegli spot che venni a conoscenza di Chuck Rock.

A differenza di oggi, periodo in cui sappiamo praticamente tutto di un gioco ancor prima che esca, in quegli anni, a parte le riviste cartacee, erano proprio gli spot TV, le telepromozioni, e USA Today (do per scontato che lo conosciate, altrimenti shame on you) ad aggiornarci sui nuovi titoli.

Chuck Rock fa parte di quell’infinito calderone di platform a scorrimento orizzontale pubblicati in quel periodo, con la trama fra le più comuni e semplici immaginabili: Chuck Rock, il protagonista, è un rozzo uomo delle caverne che deve salvare la moglie Ophelia, rapita dal cattivone di turno.

Il buon Chuck, armato solo della sua panza (davvero, poteva eliminare i nemici solo usandola), dovrà affrontare la consueta sfilza di livelli a tema preistorico in stile I Flinstones, saltellando di piattaforma in piattaforma per salvare la propria dolce metà.

Uscito originariamente su Amiga nel 1991 e poi convertito praticamente ovunque (la versione per C64 fu realizzata dall’italianissima Genias), Chuck Rock fu premiato dalle riviste dell’epoca con voti alti, anche grazie a una buona dose di umorismo presente, tanto che il protagonista divenne una sorta di mascotte di Core Design, gli sviluppatori originali, prima dell’arrivo del ciclone Lara Croft nel 1996.

Il gioco, che in questo 2021 ormai prossimo alla fine compie trent’anni, ebbe un seguito, Chuck Rock II: Son of Chuck, e uno spin-off, BC Racers, prima di finire nel dimenticatoio insieme ad altri titoli di quel periodo.

Giocai a Chuck Rock durante il Natale del 1994 e mi divertì parecchio, nonostante, a conti fatti, non fosse nulla di particolare. La generazione dei 32-bit e la sua rivoluzione sembravano ancora molto lontane.

Bartolomeo Vanzetti, uno di noi

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Moncage è Gorogoa condensato dentro un cubo

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