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Song of the Deep: mare, sprofonda con me

Song of the Deep: mare, sprofonda con me

Ho sempre adorato i giochi alla metroidvania. A dire il vero, ho amato innanzitutto Metroid e Castlevania e con essi l’evoluzione ludica che ha portato diversi giochi a fonderne le dinamiche, creando – di fatto – un nuovo genere. È con genuino entusiasmo, quindi, che mi sono approcciato a Song of the Deep, una produzione indie sviluppata da Insomniac Games, software house eclettica e "navigata", che non ha certo bisogno di presentazioni.

La storia attinge fortemente agli stilemi della favola classica, mostrandoci la piccola Merryn e suo padre vivere con gioiosa umiltà in una casetta vicino all’oceano. La vicenda prende una brutta piega quando l’uomo, dopo l’ennesima battuta di pesca, non fa ritorno a casa. La ragazzina, una volta scoperto l’accaduto, costruisce un piccolo e sgangherato sottomarino, disposta a sfidare ogni avversità pur di salvare suo padre.

Artisticamente il gioco è un bel vedere, pur senza picchi stratosferici.

Artisticamente il gioco è un bel vedere, pur senza picchi stratosferici.

La trama non può certo dirsi originale o complessa, tuttavia, grazie allo stile essenziale dell’art design e alla delicata voce narrante, riesce a creare un’atmosfera fiabesca e intrigante. Song of the Deep prende vita sul fondo dell’oceano e ci porta per mano attraverso incantevoli scenari avvolti dall'ineluttabilità del tempo e dall'eterno abbraccio del mare. Non mancano timidi puzzle ambientali e un poderoso backtracking, com'era lecito aspettarsi, viste le premesse. Per far fronte ai vari pericoli, il nostro mezzo è dotato di pinze tuttofare, una sorta di turbo e un bel paio di fari. Ogni singola parte è destinata a potenziarsi, come avrò modo di dirvi più avanti, e non mancano altri oggetti pronti a rinforzare il piccolo sottomarino. La giocabilità appare classica e collaudata, tanto che il gioco, nella sua interezza, non riesce a proporsi con particolare innovazione, carattere e personalità. 

Le profondità marine sanno anche essere inquietanti.

Le profondità marine sanno anche essere inquietanti.

Quello che c'è è sicuramente degno di nota, ma non va mai oltre il discreto.
Tornando alla giocabilità nuda e cruda, il nostro mezzo ha l’immancabile possibilità di potenziarsi, sia facendo acquisti presso un improbabile commerciante subacqueo, che rinvenendo chincaglieria tecnologica nascosta nello scenario. Aumentando le proprietà del nostro veicolo, potremo scovare anfratti nascosti e scoprire luoghi dapprima irraggiungibili, in perfetta sintonia col genere di appartenenza. L’ambientazione idilliaca è una cornice solida e appagante, frutto di una direzione artistica non incredibile, ma certamente curata in ogni particolare. 

Raramente i fari illuminano il percorso, ma sanno comunque essere preziosi alleati.

Raramente i fari illuminano il percorso, ma sanno comunque essere preziosi alleati.

L'upgrade costante del sottomarino, i portali in grado di risparmiarci un bel po' di andirivieni e la fisica "subacquea" riescono a divertire e tenerci saldi davanti allo schermo. La scintilla, tuttavia, non scatta mai (o perlomeno non è scattata con me), ridimensionando l'intero progetto e rendendolo privo di elementi peculiari. 

Song of the Deep dispiega con mestiere un tappeto rosso fatto di backtracking, sparuti combattimenti ed enigmi assortiti: in tal senso, tutta la parte esplorativa può dirsi ampiamente riuscita, a differenza delle lotte contro le varie creature acquatiche, mai in grado di coinvolgere appieno. 

Il fascinoso retaggio di antiche civiltà si palesa con gigantesche statue.

Il fascinoso retaggio di antiche civiltà si palesa con gigantesche statue.

Il gioco Insomniac Games, senza voler essere eccessivamente severi, è un metroidvania stimolante e piacevole, che però non riesce a proporre spunti degni di nota o guizzi in grado di elevarlo dalla moltitudine di titoli simili. Nella seconda metà del gioco si procede quasi per inerzia, e non parlo di quella marina. 

Song of the Deep non è un gioco mal riuscito, tutt'altro: è spesso capace di regalare bei momenti ludici e ottimi scorci. Semplicemente, ostentando una direzione artistica ricercata e sognante, cade vittima dei suoi stessi intenti, offrendo un'aura fin troppo patinata e una giocabilità decisamente incolore.

Ho scaricato Song of the Deep grazie a un codice gentilmente fornitomi dal distributore. Ho portato a termine la modalità campagna in poco più di sette ore. L'avventura e piuttosto ricca di segreti, quindi, nel caso foste dei completisti, la longevità potrebbe subire una piacevole impennata.

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